Calciomercato.com

  • Romamania: c'è lo zampino della Juve nel crollo della Roma

    Romamania: c'è lo zampino della Juve nel crollo della Roma

    • Francesca Schito
    "Il Sassuolo ha rifiutato l'offerta della Roma per Defrel perché dietro c'è la Juventus". Pierpaolo Marino, ex direttore sportivo di Napoli e Atalanta, con il mercato di gennaio ancora aperto aveva lanciato l'allarme (per la Roma). Il Sassuolo non avrebbe mai ceduto l'attaccante ai giallorossi, che fino all'ultimo istante hanno comunque provato a tenere aperta una pista che si è poi rivelata morta. Ora che la Roma arranca, e il povero Edin Dzeko si trascina faticosamente da una parte all'altra del campo, il tutto nel momento cruciale della stagione, i rimpianti non possono che aumentare. 

    IL FANTASMA DI EDIN - Dopo aver toccato l'apice della propria stagione con la tripletta in casa del Villarreal, Dzeko ha vissuto un crollo fisico repentino. Il bosniaco, di fatto, non ha ricambi: Francesco Totti è finito nuovamente ai margini della rosa, Diego Perotti non viene più utilizzato da falso centravanti ma solamente come alternativa a Salah e Nainggolan. Luciano Spalletti ha spremuto ulteriormente il suo centravanti nella sfida casalinga con il Torino: il gol nel primo tempo ha spianato la strada verso il successo, ma ha tolto preziose energie in vista del rush terribile. Lazio, Napoli e Lione erano tre sfide cruciali, da non sbagliare. La Roma ha fatto filotto, ma al contrario. E ora ripensa a quelle dichiarazioni di Marino, sintomo di una concorrenza che non tralascia nessun dettaglio.

    ​JUVE CANNIBALE - Sono i particolari a fare grandissima una società. E se davvero c'è stato lo zampino della Juventus dietro il no del Sassuolo alla Roma per Defrel, il dettaglio non è di quelli marginali. "I rapporti tra la società di Pallotta e quella di Squinzi sono ottimi, ma quelli tra gli emiliani e la Juve lo sono ancora di più. Credo che dietro al rifiuto del club di Squinzi di cedere Defrel alla Roma ci siano proprio i bianconeri - affermava Marino -. E' una strategia di calciomercato, la Juve è preoccupata che la sua diretta concorrente per lo scudetto si rafforzi". Spalletti, che pure aveva avvisato la società tra fine dicembre e inizio gennaio, si è dovuto piegare a un mercato praticamente inesistente: l'arrivo di Grenier non ha spostato di una virgola le gerarchie giallorosse.

    La Roma non cambia nelle grandissimi sfide perché non può cambiare: sarebbe probabilmente servita una gestione diversa delle risorse nelle gare "comode", una gestione che non c'è stata. Pallotta e Spalletti, ora, ne pagano le conseguenze. In Europa e in Coppa Italia non tutto è perduto, ma servirà un'altra squadra. Quella che si era fatta apprezzare solamente undici giorni fa in casa dell'Inter. Sembra passato un secolo.

    Altre Notizie