'Sentite la mia mancanza, eh?'. La battuta di Osvaldo sintetizza l'espressione di calcio voluta - e intravista ultimente - da Luis Enrique. Se esiste la squadra, il singolo può essere sostituito. I meccanismi rimangono inalterati, il pallone rotola sempre nella stessa direzione, i movimenti imparati a memoria. Walter Sabatini in estate ha svolto un ottimo lavoro. In tredici giorni ha acquistato una squadra intera, andando a pescare anche giocatori sconosciuti o quasi. Chi mai avrebbe scommesso su Borini, ragazzo impantanato nella serie B inglese, o su Gago, infortunato e depresso al Real Madrid?

Spendere 20 milioni per Lamela sembrava una follia, ma a distanza di sei mesi ognuno ha trovato la propria collocazione e il proprio perchè. Ora è giusto non esagerare dal lato opposto. Abbiamo capito la forza di questa Roma, ma non la personalità. Lo sa Luis Enrique, e ha espresso il concetto proprio ieri in conferenza stampa. Il 'fenomeno' è chi conquista trofei su trofei, non chi vince quattro partite consecutive. Il match di questa sera contro la Juventus è il primo esame.

L'obiettivo è battere gli imbattuti. Una sorta di esonero universitario: ovvero nessun catastrofismo se si perde, guai a pensare 'la squadra non è migliorabile', se si vince.  Discorsi di una gestione fa, impossibilitata ad investire. Invece, a giugno saranno necessari almeno cinque acquisti, una nuova linfa per Luis Enrique. La stessa garantita da Totti dal 1993, e che soltanto in rarissime occasioni è stata sfruttata dalla società. Ne vorrebbe un po' pure Prandelli. Ma caro ct: prima, viene la Roma.