Lo stadio di proprietà, il parco giochi allo Stadio Olimpico, l'accordo di partnership con la Disney. La proprietà americana sta ponendo l'attenzione sul lungo termine e su alcune operazioni interessanti, ma di contorno. In sostanza, manca la ciccia. Jim Pallotta e gli altri soci americani ancora non riescono a far breccia nei cuori romanisti. Molti sono scettici, si aspettavano di più. I contratti in essere con Wind e la Kappa rappresentano un freno verso accordi più proficui con aziende di caratura internazionale, ma i tifosi chiedono più coraggio.

Sono tante le difficoltà e gli ostacoli, che trovano la sintesi nella brutta figura di Pallotta nel Massachussets, quando dopo aver annunciato una conferenza stampa di presentazione della tornèe in Usa è stato costretto adi annullarla per la rinuncia dell'America Calì, in principio l'avversario della Roma nell'amichevole del 28 luglio a New York. Un fiasco. Alla fine è stata redatta appena una nota sull'impegno del 22 luglio a Chicago contro lo Zaglebie.

Il sapore è della beffa:  'Come proprietari, far crescere il marchio AS Roma negli Stati Uniti è stata una delle nostre priorità e giocare l'amichevole al Wrigley Field contro un top club polacco è un grande passo nella giusta direzione. Con la più grande comunità pollacco-americana di tutta la città a livello nazionale, non riuscivo a pensare ad un avversario migliore dello Zaglebie Lubin da opporre alla Roma, nella grande città di Chicago', le parole di Jim.

Ma con tutto il rispetto per il mister Pallotta, lo Zaglebie Lubin è una team assolutamente sconosciuto, conta pochissimi sostenitori e non rappresenta di certo l'eccellenza del calcio polacco. E' tutto qui quello che sanno fare gli americani in ottica di promozione e di merchandising? La Roma è la sesta società in Italia nei ricavi dovute alle sponsorizzazioni. C'è sempre tempo per rimediare. Finchè c'è la Roma c'è speranza.