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  • Romamania: peggio dell'anno di Luis Enrique. Monchi, è il tuo fallimento

    Romamania: peggio dell'anno di Luis Enrique. Monchi, è il tuo fallimento

    • Paolo Franci
    L'analisi, giunti al passaggio cruciale della stagione, deve essere spietata. Sei sconfitte in casa la Roma non le incassava dagli anni '40. Non c'erano riuscite neanche le versioni recenti più tragiche della lunga storia giallorossa. No, neanche nella drammatica stagione 2004/05, nella quale si alternarono quattro allenatori: Prandelli, Voeller, Delneri, Conti. E neanche quella altrettanto problematica (voglio essere buono...) di Luis Enrique nel 2011/12. 

    Eusebio Di Francesco, ieri in conferenza stampa, quando un collega gli ha tirato fuori i numeri di Spalletti della scorsa stagione s'è inacidito parecchio. E tra un "Tirate fuori i numeri quando pare a voi" e uno sbuffo di impazienza, si è difeso acidamente: "Ai numeri bisogna aggiungere che quella Roma è uscita ai preliminari di Champions e negli ottavi di Europa League con il Lione mentre noi siamo nei quarti di Champions...". 

    Ecco, questi quarti di Champions fin qui hanno rappresentato l'approdo sicuro, l'alibi di platino per le tante incertezze e problemi irrisolti. Primo fra tutti quello del gol. Se a una manciata di giornate dal termine sei la squadra che tira di più in porta ma la quinta che centra lo specchio, questo vorrà dire qualcosa. Se segna solo Dzeko (che Monchi aveva venduto) e hai speso quasi una settantina di milioni per attaccanti che non segnano (Schick e Defrel), vuol dire che non si è riusciti a fare ciò che si doveva fare. Monchi ha venduto Salah e non lo ha rimpiazzato adeguatamente in zona gol. Di Francesco non è invece riuscito a risolvere il problema del gol: quello dei giocatori esterni e, soprattutto, quello dei centrocampisti, che non segnano mai. 

    In ogni caso, quanto sia stata fallimentare la campagna acquisti del ds spagnolo – elemento che evidentemente incide sul rendimento - è sotto gli occhi di tutti e ha il suo peso quando c'è da stringere i denti e arrivare a una vitale (per i conti) piazza Champions. Karsdorp si è fatto male ma è stato acquistato infortunato. Moreno è stata un'operazione incomprensibile, come quello di Jonathan Silva per il quale la Roma ha speso un milione per il prestito. Ha detto Di Francesco ieri: "E' un mese che si allena con noi e non lo vedo ancora pronto". 

    Chi prenderebbe un giocatore (che serviva come il pane per dare fiato a Kolarov) infortunato a gennaio che ad aprile inoltrato non è ancora pronto? Schick ha mille alibi e ne riparleremo nella prossima stagione, ma quest'anno è servito zero. Defrel? Parlano le prestazioni e la bocciatura contro la Fiorentina dopo un tempo. Gonalons, che pure sembrava affidabile, ha fatto flop fragorosamente. Under s'è svegliato finalmente e, anzi, senza di lui la Roma è tornata quella di due mesi fa. 

    Poi, sì, c'è l'allenatore, che ci racconta come la Roma abbia recuperato palla negli ultimi 25 metri del campo avversario, ben 33 volte. E lo ha fatto con una punta di orgoglio. Sì ma che ci fai se poi non la butti mai dentro? Contro la Fiorentina, ancora una volta, la Roma è sembrata una vite spanata. Gira, gira, gira ma non arriva mai in fondo. E ora, Barcellona e Lazio una dietro l'altra. Non una passeggiata, mi pare.

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