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  • Romamania: Pellegrini, il supereroe trasformato da Mourinho

    Romamania: Pellegrini, il supereroe trasformato da Mourinho

    • Paolo Franci
    Un altro Lollo. Lorenzo Pellegrini pare uno di quei supereroi che traggono potere dalla materia: più tocca il pallone e più si rinforza, segna, inventa. Straordinaria la trasformazione di questo ragazzo che, dopo essere uscito dalla talent factory del Sassuolo, sembrava destinato a convivere con alti e bassi a volte inspiegabili, considerandone l'indiscutibile talento. La storia del pallone è piena di ragazzi sui quali si è detto (e scritto) chissà quante volte “gran giocatore, peccato che non è continuo...”. Ecco, metaforicamente Lollo – come lo chiamano i suoi compagni e in città – ha preso quegli scritti e quei giudizi e ne ha fatto una pallina di carta, lanciandola il più lontano possibile al ritmo di prestazioni di classe e da leader.

    Che salto sul piano della personalità! Evidentemente grazie al lavoro di Mourinho (Ricordate? “Pellegrini? Può fare tutto, se ne avessimo tre giocherebbero tutti e tre insieme, non ne lascerei neanche uno in panchina”, dixit lo Special One), Lollo è arrivato lassù dove dimorano i trascinatori. Lo ha dimostrato recentemente in Nazionale, anche in coppia con il suo prossimo, temibilissimo, avversario, Locatelli. E proprio Mou deve aver toccato le corde giuste sul piano psicologico, dando al ragazzo quello di cui aveva bisogno: sentirsi considerato e punto di riferimento. Ci sono persone così, che se non sentono la fiducia, in qualsiasi ambito lavorativo o professionale, non rendono. E, sicuro, il continuo sballottare Pellegrini da un ruolo all'altro non aveva giovato.

    Ora, il quarto capitano della Grande Dinastia Romanista – Totti e De Rossi, certo, ma spesso ci si dimentica di Giannini, mica uno qualunque – è pronto a scrivere sul campo cose assai dense. Così pare, così si spera per questo Juve-Roma tosto e incerto come raramente è successo negli ultimi anni.

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