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  • Romamania: prestazione super, bentornata Roma
Romamania: prestazione super, bentornata Roma

Romamania: prestazione super, bentornata Roma

Ci si può qualificare tra i fischi e ritrovarsi praticamente eliminati tra gli applausi. Il popolo della Roma è anche questo, sa contestare un risultato positivo ottenuto per miracolo - vedi lo squallido 0-0 con il Bate Borisov che ha permesso al fu Rudi Garcia di strappare un immeritato passaggio agli ottavi di finale - e omaggiare una sconfitta casalinga. Si è vista una grande Roma, contro il Real Madrid. Non grandissima, il cammino di Luciano Spalletti è ancora lungo, ma sicuramente e finalmente squadra. Organizzata, compatta finché ha avuto lucidità, capace di giocarsela alla pari contro i campioni della casa blanca, per una volta di grigio vestiti.
La differenza sta nei dettagli. Ronaldo che scappa a Florenzi, gli gira attorno e sfoga il destro, trovando anche la deviazione decisiva. Proprio Florenzi che sganciato da compiti difensivi torna ad essere il giocatore che può infiammare la trequarti e viene atterrato in area di rigore, con l'arbitro Kralovec che chiude entrambi gli occhi. Negli ultimi 20 minuti, con gli schemi totalmente saltati, Roma-Real Madrid ha ricordato più un incontro di boxe che una partita di calcio. Attacchi da una parte e dall'altra, alla ricerca del colpo del ko. Quello che è mancato a Dzeko e Salah e che invece ha saputo trovare il neo entrato Jesé, bravissimo nel diagonale destro che ipoteca il passaggio del turno. Meno bravo, nell'occasione, Lucas Digne, che ha invitato il "nemico" in casa stendendo il tappeto rosso.
Ma è stata la serata dell'orgoglio romanista. Di una formazione che finalmente assume i contorni di una squadra dopo i dodici mesi di nulla, con qualche sprazzo qua e là, del 2015. Si riparte da una sfida giocata alla pari contro Ronaldo e compagni, da un infinito Vainqueur, che forse meriterebbe più considerazione da qui in avanti, e da un Perotti che continua a ricoprire praticamente ogni posizione dalla trequarti in su. Ala, centravanti, regista offensivo, uomo di raccordo: l'ex Genoa è il vero grande colpo del mercato di gennaio della Roma. Se di nota negativa si vuol parlare, bisogna andare ad esplorare la partita di Miralem Pjanic: il bosniaco, chiamato a una prestazione di livello contro avversari extralusso, non è mai entrato in partita. Ma può capitare. Quello che conta è aver ritrovato la Roma.

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