Il 15 dicembre è scaduto il termine fissato da Unicredit per la presentazione delle offerte vincolanti per l'acquisizione dell'As Roma. L'asta è andata deserta, ma non c'è alcun problema. Piergiorgio Peluso, responsabile Corporate e Investment di Unicredit, assicura: in giro c'è molto fermento, la trattativa ha subito un rallentamento per via delle feste natalizie. I magnati del fondo Aabar sono, dunque, loro malgrado, impegnati nei vari centri commerciali di Abu Dhabi atti ad elargire regali per i propri familiari ed amici. Pare che la vera fila l'abbiano trovata da quelle parti. Angelucci, dal canto proprio, non ha molto da offrire. E' come Silvan: non arriva, appare. Esiste, ma non piace. In compenso il suo nome è sui giornali. Obiettivo raggiunto. Magari con l'arrivo dei saldi...

Ed il misterioso imprenditore di Boston? Per lui è un periodaccio: prima Halloween, a seguire il giorno del Ringraziamento, ora Natale, poi Capodanno, la Befana. Che sfortuna questi 'potenziali acquirenti': tutte queste feste inaspettate proprio nel mentre è in atto l'affare della carriera. Magari il discorso sarà ripreso con l'anno nuovo: dal 7 gennaio per un po' di tempo - a meno che qualcuno non se le inventi - non sono previste feste. I tifosi della Roma possono stare tranquilli: 'Il processo di vendita è -assolutamente - trasparente'. Firmato: il solito Peluso. Nel riscrivere queste parole sento le orecchie stridere.

Ora capisco il motivo. Durante le lezioni di psicologia, il docente soleva raccomandare noi frequentanti dal diffidare di chi usa i rafforzativi all'interno di un concetto di per sé già chiaro. E' un segno tangibile del mentire, la prova dell'imbarazzo. Ora terminata la fase del sarcasmo, una breve riflessione. Il quadro che emerge fin qui dal processo di vendita è completamente fallimentare. Si provi, dunque, se non è troppo tardi, ad invertire i fattori. La Roma non è in vendita. La Roma si compra. Il risultato cambierà?