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  • Romano: quel no del Milan a Kalinic

    Romano: quel no del Milan a Kalinic

    E pensare che a volte bastano 5 milioni di euro per cambiare le partite, le stagioni, la vita. Quella calcistica della Fiorentina, sì; ma anche di Nikola Kalinic, l’uomo in copertina perché protagonista assoluto ancora una volta nell’ultima giornata di Serie A. Quella che sognava da piccolino, quando aveva 21 anni e all’Hajduk si era preso le vetrine internazionali: paragoni illustri, sognando Ibrahimovic e la maglia del Milan. “Mi piacerebbe, l’Inter e il Milan sono due club fantastici dove giocherei volentieri”, confessava il Kalinic ragazzino che non faticava ad ammettere una trattativa in piedi con il Napoli, poi mai concretizzata. 

    TRA MILAN E INTER - Eppure, questo fantastico centravanti umile, intelligente e sempre affamato ha avuto l’Italia nei suoi desideri molto spesso. Perché le occasioni non sono mancate: ci fece addirittura un pensiero il Palermo nel 2011, poi i discorsi avviati proprio con il Napoli, tanti abboccamenti senza mai arrivare a concretizzare qualcosa. Nell’ultima estate, anche una proposta dal suo entourage all’Inter e al Milan: “C’è Nikola in vendita, pochi soldi di cartellino e una voglia pazzesca. Si ridurrebbe anche l’ingaggio…”. Tra chi aveva appena preso Bacca e chi rinnovato con Icardi, nessun centravanti sulla lista della spesa: “No, grazie”. E a vederlo oggi brucia, perché quel colpo Kalinic lo ha piazzato Daniele Pradé con un vero capolavoro. 

    I RETROSCENA DEL COLPO - Come nasce questo acquisto? Da quando l’agente di Kalinic si mette in moto, la Fiorentina fiuta il colpo. Perché Nikola ha esperienza internazionale, in Europa League ha dimostrato a tutti il suo valore, in più non dargli la responsabilità di un attacco intero ma affiancarlo al promettentissimo Babacar lo rende perfetto. Se fai bene, prendi il posto; altrimenti sei l’alternativa europea a Baba. Kalinic ha conquistato tutti in poco tempo, questa è storia recente. Ma quella convinzione della Fiorentina nel puntarci è nata così, da quella telefonata in cui tutti questi requisiti si andavano ad unire al prezzo del cartellino: basso, bassissimo. “Solo 7 milioni di euro?”, quando lo sente Pradé quasi non ci crede. Il Dnipro è in crisi finanziaria, l’allenatore si è dimesso, i maxi contratti di un tempo ormai sono acqua passata. Kalinic vuole andar via e sogna la Serie A. Si tratta, addirittura la Fiorentina strappa l’accordo a circa 5,5 milioni di euro. Una carezza del destino, un rimpianto per molti, una goduria per Firenze. Ah, Nikola si abbassa l’ingaggio. Ma alza l’asticella dei sogni. Questi sì, si chiamano affari. 

    Fabrizio Romano

     

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