Intervistato nel corso della trasmissione 'Tiki Taka' in onda su SportMediaset, l'ex attaccante Ronaldo ha parlato dei suoi trascorsi all'Inter. 'La gara con la Juve del 26 aprile '98? Abbiamo fatto la storia con quella partita, il mondo intero ha visto che siamo stati penalizzati da un sistema corrotto, poi si è scoperto tutto - ha affermato il brasiliano -. Io non ce l'ho con Iuliano, ce l'ho con l'arbitro. Moggi? Penso che anche lui si sia un po' pentito di ciò che ha fatto: il calcio deve essere uno sport pulito. Il 5 maggio ho sofferto tanto... Dopo un rientro spettacolare, dopo un infortunio per il quale nessuno poteva darmi garanzie, potevamo vincere lo scudetto. Dipendeva da noi e non ce l'abbiamo fatta. La Lazio non aveva motivazioni, magari incentivi da altri club. E' stato brutto perdere così. Prima il Mondiale o dopo, non ricordo, dissi che non avrei potuto proseguire con Cuper, perché non mi faceva giocare'. 

'L'Inter è grande, forse anche più della Juve; la battuta di Agnelli ('Jakartone', ndr) è stata fuori luogo - ha proseguito Ronaldo -. Moratti è il numero uno per me, lui ha speso tanti soldi di tasca sua ed è normale che si riprenda qualcosa adesso cedendo a Thohir. Spero che l'Inter torni ad essere importante anche in Europa. Mourinho all'Inter è cresciuto tantissimo, con lui ho sempre avuto un bel rapporto e sono felice che abbia fatto la storia nel calcio. Può vincere la Champions anche al Chelsea. E' sempre vicino ai calciatori, li difende; loro giocano per sé stessi e per lui'.