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  • Rugani come Dybala e Morata: i baby diventano grandi con Allegri

    Rugani come Dybala e Morata: i baby diventano grandi con Allegri

    • Lorenzo Bettoni
    Dodici mesi fa a quest’ora la Juventus era in piena rincorsa scudetto. Dopo la partenza horror i bianconeri stavano recuperando terreno sulla capolista Napoli che in quella estate le aveva tentate tutte pur di ricongiungere Daniele Rugani con il suo mentore Maurizio Sarri all’ombra del Vesuvio. La Juve disse no in estate e dovette ripetersi anche nel mercato di riparazione nonostante l'ex Empoli avesse giocato solamente 125 minuti con la Juve da Settembre a Gennaio.

    LA SCALATA - Nella conferenza stampa pre-derby Allegri ha ripetuto quello che andava dicendo anche dodici mesi fa: “Rugani sarà il futuro della Juventus per i prossimi dieci anni”, nessuno gli credeva un anno fa, adesso anche i più scettici sembrano essersi ricreduti. Contro il Torino Rugani ha giocato la miglior partita da quando è alla Juventus. Nonostante la partenza a handicap a causa della rete in avvio di Belotti, il giovane centrale bianconero ha continuato la gara con la personalità di un veterano, non mollando un centimetro su quello che al momento è il miglior centravanti italiano. Belotti ha vinto duelli fisici con Chiellini e Alex Sandro eppure non è mai davvero riuscito a liberarsi della marcatura di Rugani, scelto dal 1’ minuto da Max Allegri al posto di Benatia. Un’investitura importante quella del tecnico livornese che soltanto un anno fa gli preferiva Martin Caceres.

    COME DYBALA E MORATA – L’inserimento graduale di Rugani tra i titolari ricorda molto il percorso compiuto da Paulo Dybala e Alvaro Morata, anche loro ‘ignorati’ da Allegri nei loro primi mesi di Juventus e diventati poi fondamentali per le sorti della squadra bianconera. Sia lo spagnolo che l’argentino hanno giocato più di Rugani nei loro primi mesi di Juventus ma mai abbastanza per una certa parte della critica che voleva sempre vedere i due giovani in campo. Il lavoro svolto da Allegri, invece, è stato quasi certosino. Ha lavorato dietro le quinte sulla crescita dei tre giovani per non rischiare di ‘bruciarli’ e li ha lanciati nella mischia al momento giusto. Tra i tre, Dybala è quello che ha sofferto meno panchina, ma un anno fa Allegri veniva comunque criticato per non dare abbastanza spazio alla Joya che oggi è il giocatore con più talento a disposizione della signora.

    DAL TORO AL TORO - Poco più di un anno fa, il 16 dicembre 2015, Rugani giocava la sua prima partita da titolare con la maglia della Juve nel derby di Coppa Italia. Oggi ha registrato la sua ottava presenza stagionale e la migliore delle sue 29 totali con la maglia bianconera. Il baby Rugani sta diventando grande. Merito soprattutto del lavoro saggio e paziente di Allegri che non si è mai fatto condizionare da pressioni esterne, facendo crescere il giovane difensore con la stessa ‘cura’ alla quale erano stati affidati Dybala e Morata. Con Allegri i baby diventano grandi, dovrà pensare anche a questo Mino Raiola quando si siederà al tavolo con Marotta per discutere il rinnovo di Moise Kean. 
     

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