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  • Russia 2018, con il Var record di rigori e... polemiche: Amrabat si sfoga in mondovisione VIDEO

    Russia 2018, con il Var record di rigori e... polemiche: Amrabat si sfoga in mondovisione VIDEO

    • Christian Masotti
    Il Mondiale di Russia 2018 è stato chiamato già in tanti modi: dal Mondiale senza Italia a quello più bello di sempre, dalla coppa del mondo delle sorprese a quello della caduta degli dei. Insomma, il tema coppa del mondo è più caldo che mai, come potrebbe essere altrimenti... Russia 2018 può anche essere definito come il Mondiale del VAR... e dei rigori. I tiri dagli 11 metri sono protagonisti in questa fase iniziale della rassegna russa, come mai prima d'ora: sono stati concessi ben 20 calci di rigore e la fase dei gironi non è ancora terminata. Nella precedente edizione dei campionati del mondo di Brasile 2014 i calci dal dischetto furono soltanto 13 (escludendo ovviamente le roulettes di penalty delle gare che finirono in parità dopo i tempi supplementari). 

    DIFESE NON PERFETTE- Un aspetto di questa edizione del Mondiale che fa da eco ai 20 rigori già concessi è la questione legata alla scarsa qualità di molti reparti arretrati: finora soltanto Croazia e Uruguay non hanno mai dovuto raccogliere la sfera in fondo al sacco (ed è proprio per questo che le due nazionali citate vanno prese in considerazione molto seriamente, ma questo è un altro tema). Riallacciandoci al discorso principale, la poca "pulizia" difensiva palesata in questo campionato, con le squadre che spesso si sono affrontate a viso aperto sicuramente ha aumentato le probabilità di contatti punibili con un penalty. 

    FATTORE VAR- La novità assoluta di questo Russia 2018 è, senza ombra di dubbio, l'introduzione del Video Assistant Referee, comunemente definito VAR. L'assistenza tecnologica, che può supportare e correggere il fattore (e l'errore) umano, è una rivoluzione nel mondo del pallone, tradizionalmente "duro d'orecchi" su questo tema (vedasi atteggiamento refrattario dell'Uefa in merito). Se è vero che, per una volta, noi italiani possiamo vantarci di averci visto giusto e lungo, è altrettanto vero che il VAR ai mondiali ha inevitabilmente condizionato le sorti dell'area di rigore: offside e soprattutto penalty vengono decretati dopo un'attenta e ponderata valutazione del direttore di gara in collaborazione degli arbitri nella "VAR Room" di Mosca (anche questa una sperimentazione). Il gran numero di face-to-face tra attaccanti e portieri dagli 11 metri è perciò una costante alla quale ci si deve abituare e a cui si devono abituare anche i difensori: dove l'occhio arbitrale non arriva, arriva quello della tecnologia, ogni sbavatura è severamente punita, ogni gesto scaltro più facile da individuare. Insomma, nel calcio del terzo millennio i difensori avranno vita più difficile nel farsi valere, dovranno modificare il loro atteggiamento... pena la concessione dell'ennesimo calcio di rigore.

    VAR IS A BULLS**T- Il mondo del calcio è spaccato in due dopo l'introduzione di una rivoluzione del genere, anche i calciatori hanno spesso avuto posizioni contrastanti, agli antipodi. Ieri sera, in mondovisione, Nordin Amrabat (31enne attaccante del Marocco) ha espresso tutto il suo disappunto nei confronti della tecnologia al termine della sfida tra la Spagna e la sua nazionale. Nel finale di gara, viene convalidato il gol di tacco del 2-2 di Iago Aspas tramite l'ausilio del VAR e il marocchino si lascia scappare parole non proprio "al miele" circa l'introduzione di questa innovazione: "Il Var è una porcheria!".
    @ChriMasotti

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