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Sabatini: azzurro e bianconero, il giorno maledetto

Sabatini: azzurro e bianconero, il giorno maledetto

Magari c’era scritto nell’oroscopo. O forse sono segni di un destino misterioso. E’ comunque incredibile come certi giorni siano destinati ad entrare e poi restare nella storia. Quella azzurra, per esempio. Ieri era il 24 giugno, che nel 2010 e nel 2014 significò l’eliminazione dell’Italia di Lippi e Prandelli dai Mondiali in Sudafrica e Brasile. Speriamo che qualsiasi nazionale non giochi mai più questo maledetto giorno, perché ieri è stata eliminata anche l’Under 21, punita dal solito biscotto degli svedesi. All’Europeo del 2004 avevano assemblato il 2-2 con la Danimarca, stavolta l’1-1 con il Portogallo. La Svezia sta diventano l’Ikea del calcio: monta pareggi a poco prezzo, smonta la concorrenza più ricca, mette in crisi le piccole imprese italiane.

Nello stesso giorno, dal basket è arrivato un meraviglioso esempio di come e quanto anche un pareggio possa diventare palpitante ed emozionante. In gara 6 della finale scudetto, Reggio Emilia e Sassari hanno chiuso in parità due tempi e due supplementari, prima di sbloccare l’incredibile equilibrio al terzo "over time". Alla fine, stremati e orgogliosi e sportivi ed eroici, i giocatori si sono abbracciati tutti assieme. Strette di mano sincere, e non convenzionali come quel terzo tempo che una volta si faceva anche nel calcio (a proposito: ma che fine ha fatto? Non era stato ordinato dalla Federazione?).

24 giugno, giorno storico nel male e nel bene, nel calcio e nel basket, nel bianco e nel nero. Quindi nel bianconero-Juventus. Ieri è stato ceduto Tevez al Boca Juniors. Era da un pezzo che si sapeva sarebbe andata a finire così. Calciomercato.com puntuale testimone delle indiscrezioni che arrivavano non solo dal Sudamerica: c’è stata anche un’altalena di indecisioni, per l’Apache. Ma alla fine ha vinto lo slancio iniziale: voleva tornare a casa, ci tornerà.

Così ieri è stato definito l’affare, proprio mentre arrivavano conferme anche da New York sulla futura destinazione americana di Andrea Pirlo. In un giorno solo, la Juventus ha perso due punti cardinali degli ultimi due scudetti. Questo non significa che squadra e società siano destinate adesso a navigare senza bussola. Però mancheranno due punti di riferimento e di personalità: in campo e in spogliatoio.

La perdita si rivelerà più evidente fuori dal campo. Marchisio sa già fare – e assai bene – il vice Pirlo. Il piccolo Dybala è un bimbo talentuoso che da grande vuol diventare Tevez. Allegri se la caverà come al solito perché è un allenatore-meccanico: il Milan funzionò bene perfino senza i ricambi di Ibra e Thiago Silva, figuriamoci la Juve che ha i pezzi giusti per i posti giusti.

Eppure c’è qualcosa che consiglia attenzione. O forse è solo suggestione, imposta da un giorno, il 24 giugno, che chissà perché viene puntualmente cerchiato sui libri di storia. E non sempre per ricordare qualcosa di buono a noi Fratelli d’Italia…


Sandro Sabatini

Twitter: @Sabatini – Facebook: SandroSabatiniOfficial

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