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  • ​Sabatini: C’è molto da stare Allegri, anche senza festeggiare

    ​Sabatini: C’è molto da stare Allegri, anche senza festeggiare

    Cari amici, facciamo un gioco e scommettiamo. Se trovate una qualsiasi immagine di Allegri che al "Santiago Bernabeu" festeggia con la squadra, venite nella sede di calciomercato.com e vi offro un caffè. Anzi, regalo un biglietto per andare a Berlino.
    Sono sicuro, ma cercate pure: Twitter o Facebook, siti web di ogni genere, tv e Instagram, giornali sportivi e politici. Provate ovunque. Non troverete foto dell'allenatore in campo dopo il 90'. Come dire: Allegri sì, ma non in festa. Al massimo, secondo abitudine socialmente utile, c'è il solito tweet. 140 caratteri, già ben sfruttati durante questa Champions League. Partì con il famoso #fiuuu dopo la sofferta vittoria sull’Olympiacos, poi ha appeso il cartello #finoallafinale e poche ore fa si è concesso #unaolaperquestaJuve. Si chiamano “hasthag”, questi # che precedono parole, slogan, messaggi, sospiri. Chi non ha Twitter, non sa che roba è. Ma è più facile intuirlo che spiegarlo: esattamente come il comportamento di Allegri.
    Vive ogni partita sulla linea dell’area tecnica. E se il quarto uomo non ci fa caso, va più un centimetro di là che di qua. Beve in continuazione alle bottigliette di plastica, senza attaccarsi con la bocca neanche se le stappa lui. Poi solitamente le strizza e le lancia via. Nervoso no, teso sì: “è normale”, dice poi nelle interviste, quando ogni volta dà i meriti "ai ragazzi", quelli che in partita rimprovera poco e incita tanto. Una raffica di #daidaidai: così sui social lo prendevano in giro, negli ultimi tempi al Milan. In realtà memorizza i dettagli in tempo reale. Interviene in diretta come pochi. E' come fosse in mezzo, anziché a bordocampo: ogni partita “gioca” anche lui.
    Ma al novantesimo più un secondo, non cercatelo. Se è qui la festa, lui è già altrove. Via libera a squadra e tifosi. E poco importa che siano i 2.550 dello stadio "Bellucci" di Agliana, dove iniziò, o gli 80mila del "Bernabeu".
    Cinque anni fa, appena conquistata la finale, Mourinho attraversò il Camp Nou e andò a sbracciarsi dove si abbracciavano gli interisti. Ce n’erano di tifosi juventini anche a Madrid. Ma se li sono goduti solo i giocatori, nella corsa mani nelle mani sotto la curva. Allegri era andato a scegliere l’aggettivo da consegnare a questa stagione. Già adesso è “eccellente”, se arriva la Coppa Italia sarà “straordinaria”. Con la Champions League diventerebbe “miracolosa”.
    Invece è un miracolo trovare foto dell’allenatore che si lascia andare a celebrazioni in campo. Ha carattere di taglia forte e peso leggero nel rispetto del soprannome, "Acciuga": basta poco a lanciarlo per aria. Tutti possono fargli festa, ma solo a patto che avvenga a traguardo raggiunto. Non ci sono immagini di Allegri in trionfo anticipato. Perchè anche se i prossimi appuntamenti saranno all'Olimpico di Roma e poi all'Olympiastadion di Berlino, non è proprio il tipo che si accontenta con "l'importante è partecipare".
    Continuate a cercare, provate ancora. Niente da fare. Neanche in video e foto degli spogliatoi. Avete perso la scommessa, ma caffè pagato lo stesso. In un ristorante da quanti euro? Fate voi.

    Sandro Sabatini
    Twitter: @Sabatini – Facebook: SandroSabatiniOfficial

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