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  • Sabatini: da Allegri a Zaza, passando per Buffon: l’alfabeto della Juve che non va

    Sabatini: da Allegri a Zaza, passando per Buffon: l’alfabeto della Juve che non va

    Ore 9. Già letti social, siti e giornali. Già ascoltata un po’ di radio e vista tanta tv. Insomma: tutto pronto per non essere d’accordo con nessuno. E’ faticoso andare controcorrente, ma proviamoci.

    Argomento Juve, ci sarebbe da sfogliare un dizionario dalla A di Allegri alla Z di Zaza. Scontato iniziare dall’allenatore, ma andare controcorrente significa evitare la gogna mediatica che da sempre l’accompagna: se vince è merito del lavoro di Conte, se perde è colpa sua. Certo, ha le sue colpe. Ma la più evidente viene puntualmente scansata dai critici: ha sottovalutato l’importanza di Tevez e - di conseguenza - la necessità di un sostituto all’altezza. Che infatti non è arrivato. E così il campionato sta punendo la superbia dell’allenatore e della società.

    C’è poi la “B” di Buffon, che in diretta tv a reti (quasi) unificate e commenti social tendenti all’adorazione, ha appiccicato aggettivi come “indegno” e “indecoroso” al primo tempo contro il Sassuolo. Concetti troppo forti, seppur condivisibili. Però attenzione: a chi si riferiva esattamente? Se parlava per i giovani che non capiscono la Juve o per i centrocampisti troppo molli in avvio o per gli attaccanti che non tirano in porta, stia più attento. Un vero capitano dice: “Io per primo…” e poi tutto il resto. Buffon invece ha detto “A 38 anni non voglio precipitare così”. Quasi a prendere le distanze dai ventenni cui l’anagrafe permette un anno nero, anziché bianconero. Mah…

    In una graduatoria di demerito, la “C” indica il primo responsabile: Chiellini. Da bullo le proteste al primo giallo, da buttafuori di discoteca il fallo su Berardi per la seconda ammonizione. Da riflessione accurata anche il suo rendimento quest’anno. A proposito: ricordate l’unico gol stagionale di Dzeko, con proprio lui e Buffon inchiodati?

    La “D” va d’ufficio a Dybala. Che è fortissimo quando affronta le piccole e forte con le medie, ma sembra abbastanza debole contro le grandi. E’ pronto per diventare un campione. Non ancora pronto per risolvere le partite da solo. Come faceva Tevez l’anno scorso (scusate se insisto) o come fa Higuain quest’anno. Tanto per citare due argentini come lui, che non per caso lo sopravanzano anche in nazionale.

    “E” basta con la storia che il 10 pesa a Pogba! Ma che sciocchezza è? Fa molto sorridere anche lo slogan dei tifosi juventini sui social: prima della partita è #finoallafine, ma già dopo due o tre minuti in moltissimi scatenano critiche impazienti. Quindi “F” come inizia lo slogan e come va davvero a finire su Facebook.

    “G” la salto, perché viene di getto la prossima lettera: “H” di Hernanes. “Non era un fenomeno e si sapeva”: per la serie “parole giuste al momento sbagliato”, ha già detto tutto Marotta. E così salto anche la “I” a beneficio della “L” di Lemina: in Italia non c’era un giovanotto bravino come lui ma meno costoso di lui? Tipo Baselli, per intendersi…

    La “M” va di diritto a Mandzukic. Che non si offendano i suoi estimatori, ma la differenza con Llorente è minima. In favore dello spagnolo.

    “N” come Napoli. Con una domanda: scusate, ma nessuno si è accorto che Allan era il migliore e più naturale sostituto di Vidal?

    Utilizzando “O” per ricordare che anche i bambini facevano “Oh” alle magie della “P” di Pirlo, si fa un tributo a un campione che la stagione scorsa quasi non stava in piedi e spesso vagava per il campo. Però aveva risolto alcune partite con splendide punizioni (Empoli) e non solo (derby d’andata).

    Intanto la “Q” e la “R” di Questa Roma volano. Ma la squadra di Garcia ha appena un punto in più rispetto a un anno fa. Significa che va alla stessa velocità, comunque alta. E quindi in testa alla classifica manca la squadra che andava a velocità altissima.

    In questo periodo perfino Mourinho, con la sua “S” di Special One, diventa consolatorio per il momentaccio bianconero. Il Chelsea non se la passa meglio. Succede.

    T” uguale Tevez: già detto e ridetto.

    “U” come la legge che è “uguale per tutti”. Da ieri l’impunita gomitata di Acerbi consente a tutti i difensori di attentare liberamente alle tempie degli attaccanti avversari. Qualcuno replicherà, giustamente: negli anni, Chiellini è stato graziato più di una volta. Ok. Ma questo non giustifica l’errore dell’arbitro: Acerbi era da rosso. Punto. E “V” di virgola oppure verità: quella che nessuno sa. Perché si parte dalla A di Allegri e si finisce alla “Z” di Zaza. Ma chi, davvero, riesce a trovare un motivo più degli altri, per spiegare certe annate?

    In passato, praticamente nella stessa situazione si era trovati il Borussia Dortmund di Klopp e l’Atletico Madrid di Simeone, entrambi vice campione d’Europa. Adesso la Juve. Forse è solo colpa della scia tossica di una finale di Champions League persa.

     
    Sandro Sabatini – giornalista Mediaset Premium

    Twitter: @Sabatini  -  Facebook: SandroSabatiniOfficial

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