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  • Sabatini: meglio Mandzukic o Llorente?

    Sabatini: meglio Mandzukic o Llorente?

    Mandzukic o Llorente: chi è più forte? Bisogna ammetterlo, le grandi rivalità dello sport erano un'altra cosa. Da Coppi-Bartali e Mazzola-Rivera, da Totti-Del Piero a Messi-Ronaldo in giù, siamo scesi un po' troppo... in giù. Ma di questo si parla, ed è giusto adeguarsi all'attualità.
    Una vecchia pubblicità chiedeva: "liscia, gassata o Ferrarelle"? In questo caso, la domanda suona "bianco, nero o bianconero?". Molto più conciliante, perchè comunque alla stessa squadra si va a finire. E i tifosi juventini si compattano, tutti uniti socialmente. E alle critiche assortite dei network, rispondono stupiti e un po' stizziti: "Ma come, un anno fa era un fenomeno e adesso è diventato scarso?". Vero: in un anno è cambiata - e di molto - la considerazione su Mandzukic. Ma anche quella su Llorente. 

    Del terzo scudetto di Conte, lo spagnolo era sembrato davvero un pilastro ben piazzato in mezzo all'area. Bello (per le tifose) e sorridente (per i tifosi) aveva festeggiato la sua prima stagione juventina con 18 gol in 48 partite ufficiali: non male. Quest'anno ha chiuso con le stesse presenze (48) ma la metà dei gol (appena 9). Tutta colpa o merito - dipende dai punti di vista - di Morata che è sbocciato all'improvviso. 

    Invece il croato nel 2013/14 con il Bayern Monaco aveva segnato 26 gol in 48 partite. Dato non attendibilissimo, visto che in Bundesliga i bavaresi giocano quasi da soli. Hanno quindi più valore i 20 gol segnati nelle 43 apparizioni con l'Atletico Madrid, anche considerando le sfide in cui Simeone ha piazzato l'autobus davanti alla porta, non esattamente la tattica ideale per un attaccante. 

    Con un anno d'età in meno e qualche gol in più nell'ultimo biennio, Mandzukic si fa dunque preferire anche perchè più spigoloso come lottatore e più orgoglioso nel carattere. Chi ricorda gli abbracci tra Llorente e Morata al momento delle sostituzioni, li conservi come pezzi pregiati o li trasferisca nel cestino. Guardiola e Simeone l'hanno sperimentato: questo Mandzukic non è il tipo che sta a cuccia in panchina. E che questo sia meglio o peggio, per l'armonia di spogliatoio, solo il tempo lo dirà. Sono affari di Allegri, che a Marotta e Paratici ha dato l'ok all'affare. Llorente verrà accolto come un Principe al Monaco, Montecarlo. Mandzukic come un ex nemico (ricordate il gol nella Champions 2013?) che porta in dote un caratterino tipicamente croato. Chi è più forte? A voi la risposta. Che resta scritta. E fra qualche mese se ne riparla.


    Sandro Sabatini
    Twitter: @Sabatini - Facebook: SandroSabatiniOfficial



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