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Sacchi: "I 4 errori del Milan. Come si fa a cambiare se sono sempre gli stessi a decidere?"
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PRIMO - "Il club viene prima di tutto, prima ancora dell'allenatore e dei giocatori. Perché con la sua storia, con la sua visione e con il suo stile deve indicare la via da percorrere. Vi sembra che il Milan di oggi, inteso come società, abbia un'idea? Si procede a tentoni, e così facendo si finisce per andare a sbattere contro il muro".
SECONDO - "La scelta dell'allenatore, a inizio stagione, è fondamentale, perché il tecnico dev'essere in sintonia con i programma della società. Il Milan, invece, nell'estate scorsa prima ha pensato di prenderne uno, Lopetegui, poi visto che i tifosi si erano arrabbiati, ha virato su Fonseca. Il quale aveva lavorato bene in Ucraina ma quando era stato in Italia non aveva incantato. I dirigenti che hanno operato hanno commesso un errore e poi a metà stagione hanno pensato di rimangiarsi la decisione e consegnare la panchina a Conceicao, il quale è il meno colpevole di tutti perché si trova a lavorare nel caos generale. Alla fine sarà lui a pagare, perché questa è un'assurda legge del calcio: via l'allenatore, così sistemiamo le cose. Ma cose si fa a sistemare le cose se al vertice ci sono sempre le stesse persone che hanno sbagliato all'inizio di questa stagione".
TRE - "Il Milan è un insieme di giocatori che sono stati presi a casaccio. Non discuto le loro qualità tecniche individuali, il problema sono elementi in grado di formare una squadra".
QUATTRO - "Quando si vanno ad acquistare i giocatori è necessario fare molta attenzione, altrimenti si rischia di spendere un sacco di soldi e di avere elementi che non danno un contributo positivo alla causa".