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  • Salernitanamania: voici Ribéry, Salerno sulle spalle del campionissimo

    Salernitanamania: voici Ribéry, Salerno sulle spalle del campionissimo

    • Oreste Tretola
    Salerno torna a sognare. È l'effetto dell'arrivo di Franck Ribéry alla Salernitana, un arrivo che la gente deve ancora assimilare. Mai il popolo granata aveva accolto un campione di questo genere, l'unico precedente può ricondurre ad Agostino Di Bartolomei. Ribéry entra di diritto nell'ultracentenaria storia del cavalluccio, dall'alto dei suoi 26 titoli. E la maglia numero 7 va già a ruba.

    L'acquisto di Ribéry non costituirà solo un plus tecnico per la Salernitana, ma è in primis un segnale di come la società granata non sia in uno stato di sofferenza economica come molti, erroneamente, credono. Il segnale evidente è  una società neopromossa che ha appeal per un calciatore di fama mondiale e che gli garantisce un ingaggio da quasi 2 milioni. Da elogiare c'è l'opera di convincimento del direttore generale Fabiani, spesso ingiustamente contestato dalla piazza. E chissà che l'acquisto di Ribéry non stia a significare anche novità in ambito societario. Il campionissimo francese ha subito assaporato il calore travolgente del pubblico, tornando indietro negli anni, come a Istanbul, Marsiglia, Monaco e Firenze. "Mi sono sentito subito come a casa, è come se avessi già giocato 2-3 anni qui" è stato questo l'impatto di Salerno sull'ex Fiorentina. Castori aspetta il contributo tecnico di FR7, ma ci vorrà calma, ovvero il tempo che Ribéry ritrovi la migliore forma fisica. In queste prime settimane seguirà un programma personalizzato. L'innesto dell'esterno transalpino però non sarà solo importante sul piano tecnico. Il classe '83 dovrà dare quel plus anche e soprattutto sul piano del carattere e della personalità, per quei compagni con meno esperienza e meno abituati a calcare i campi importanti della Serie A. L'esplosione di Vlahovic a Firenze ne è l'esempio lampante. Ribéry alla Salernitana, come Ibrahimovic al Milan. Un bel asso nella manica di Fabrizio Castori. E la gente già sogna qualcosa in più della salvezza.

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