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  • Samp, baby Icardi:|E' l'uomo-partita

    Samp, baby Icardi:|E' l'uomo-partita

     

    La Scuola Barcellona non tradisce. Mauro Icardi, 19 anni, giovane centravanti della Primavera buttato nella mischia nell’acceso finale di Juve Stabia-Sampdoria, trova il gol vincente che potrebbe blindare il sesto posto dei blucerchiati, l’ultimo utile per i playoff. Un gol da rapinatore d’area, e forse anche da predestinato.
    Icardi, italo-argentino, nato a Rosario come Leo Messi, a 15 anni sembrava destinato a ripercorrerne le orme. Lo inseguono le più grandi squadre del mondo, e alla fine la spunta il Barça. Per Icardi comincia nel 2008 l’esperienza nella Cantera, ma dopo un paio d’anni qualcosa nel rapporto con la società blaugrana si rompe. Problemi di comportamento, si dice; di testa, non certo di piede. Pecini fiuta l’occasione e a gennaio 2011 il ragazzo arriva in prestito alla Samp. Icardi è cresciuto fisicamente, non lo si paragona più a Messi ma semmai a Batistuta. Paragoni troppo importanti, per il momento. Il rischio che il ragazzo si monti la testa c’è, ma a Bogliasco impara a essere umile e paziente. Gavetta con la Primavera, ritiro conla prima squadra e poi di nuovo la Primavera, perché mister Atzori non fa sconti al capocannoniere Piovaccari, figurarsi a lui. Ma si vede che la stoffa c’è. La Samp fa valere il diritto di riscatto fissato a 400 mila euro e aspetta. Icardi nella Primavera segna 18 i gol, con una crescita continua. Iachini comincia a convocarlo, poi ieri, complice la “strage” di attaccanti, lo porta i panchina.
    «Per me era già un risultato» dice alla fine il giovane attaccante, che non si aspettava certo di entrare in campo, soprattutto quando la squadra è rimasta in dieci. E invece Iachini lo ha gettato nella mischia: «Mi ha detto, coraggio, vai, corri e aiuta i compagni», svela Icardi. «Confesso che non mi aspettavo di giocare».
    Dentro al 39’ della ripresa, in un finale rovente, 11 minuti di gioco, recupero compreso, e il gol della vittoria. Icardi quasi non ci crede. «Volevamo vincere – dice - perché c’è il Padova che ci insegue. Ci abbiamo provato. Ce l’abbiamo fatta. Il gol? Una grande gioia, c’è stato il cross, ci sono andato e ho segnato. Poco prima avevo avuto un’altra palla gol, volevo portarmi la palla sul sinistro e ho dato il tempo al difensore di recuperare. Peccato». Un gol che vale tantissimo. A chi dedicarlo? «A tutti quelli che mi hanno aiutato da quando ho cominciato a giocare a calcio».
    Doppio passaporto, italiano e argentino, Icardi ha scelto la Seleccion. Evani lo aveva chiamato per l’Under 19 azzurra, lui ha detto no. «Mi sento argentino e vorrei vestire la maglia di questa Nazionale». In vista per lui c’è la convocazione nell’Under 20 argentina. «Ora aspetto la chiamata». Intanto firma uno dei gol più importanti della stagione blucerchiata.

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