Samp, Dessena| 'Non me l'aspettavo'
Chi ti contattato da Genova? Hai già sentito qualcuno?
«Mi ha telefonato subito il direttore Gasparin. Non lo conoscevo, mi ha dato il suo personale bentornato e ha speso belle parole nei miei confronti. Con Di Carlo invece non ho ancora avuto modo di parlare ma ci sarà il tempo per farlo. Al momento non so se il 6 luglio sarò al raduno, visto che la mia compagna dovrebbe partorire proprio in quei giorni, ma di sicuro partirò per il ritiro di Moena e mi metterò a completa disposizione del mister».
A distanza di un anno, ritrovi la Samp in Champions League. Cosa ti aspetti da questo ritorno? «Il mio desiderio sarebbe quello di giocare con continuità, sono giovane ed è normale avere determinate aspirazioni. I miei ex compagni hanno fatto una stagione straordinaria e l’anno prossimo ci saranno tre competizioni da disputare: credo che per me sia una grande opportunità».
Quanto sei cresciuto durante l’annata in prestito al Cagliari?
«In Sardegna ho trascorso una stagione più che positiva sotto tutti i punti di vista. A livello di squadra abbiamo fatto bene, soprattutto nel girone d’andata dove abbiamo dato del filo da torcere a tutti. Personalmente ho giocato più di 30 partite e mi sono trovato benissimo in un gruppo di brave persone e bravi giocatori».
E della tua prima esperienza blucerchiata che ricordo conservi?
«Un bel ricordo, indubbiamente. Sono partito titolare in poche occasioni, ma anche a Genova, tra campionato, Coppa Uefa e Coppa Italia, sono sceso in campo una trentina di volte. Il segno più importante e che mi è rimasto dentro credo di averlo lasciato in Europa, a Belgrado: non giocai una buona partita ma quel bel gol cambiò tutto e fu fondamentale per la qualificazione. Speriamo sia di buon auspicio per la Coppa di quest’anno…».