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  • Samp, Dessena| 'Non me l'aspettavo'
Samp, Dessena| 'Non me l'aspettavo'

Samp, Dessena| 'Non me l'aspettavo'

«Devo dire la verità? Più che al mio futuro calcistico, in questi giorni, pensavo soprattutto alla mia compagna e al nostro bambino. Ora, però, sono davvero contento e soddisfatto». Quando si dice la famiglia prima di tutto… Chi sostiene che di ragazzi seri e assennati, con la cosiddetta testa a posto, al giorno d’oggi non ce ne siano più, ascoltando le parole di Daniele Dessena dovrà per forza ricredersi. Del bravo ragazzo, il ventitreenne mediano parmigiano ne incarna perfettamente lo spirito. Tra due settimane o giù di lì, Carlotta gli regalerà Tommaso, il loro primogenito, e a settembre andranno insieme all’altare. Intanto, in attesa di fiocchi azzurri e fiori d’arancio, il destino della famiglia Dessena torna a tingersi di blucerchiato. Completamente. La società di Corte Lambruschini lo ha appena riscattato per intero dal Parma, la squadra della sua città che ne deteneva la metà del cartellino. «Sinceramente non me l’aspettavo - racconta Daniele -, sono un po’ sorpreso di questo riscatto ma felice: tornare alla Sampdoria è una gran bella notizia per me, una sorpresa nel vero senso della parola».

Chi ti contattato da Genova? Hai già sentito qualcuno?
«Mi ha telefonato subito il direttore Gasparin. Non lo conoscevo, mi ha dato il suo personale bentornato e ha speso belle parole nei miei confronti. Con Di Carlo invece non ho ancora avuto modo di parlare ma ci sarà il tempo per farlo. Al momento non so se il 6 luglio sarò al raduno, visto che la mia compagna dovrebbe partorire proprio in quei giorni, ma di sicuro partirò per il ritiro di Moena e mi metterò a completa disposizione del mister».

A distanza di un anno, ritrovi la Samp in Champions League. Cosa ti aspetti da questo ritorno?
«Il mio desiderio sarebbe quello di giocare con continuità, sono giovane ed è normale avere determinate aspirazioni. I miei ex compagni hanno fatto una stagione straordinaria e l’anno prossimo ci saranno tre competizioni da disputare: credo che per me sia una grande opportunità».

Quanto sei cresciuto durante l’annata in prestito al Cagliari?
«In Sardegna ho trascorso una stagione più che positiva sotto tutti i punti di vista. A livello di squadra abbiamo fatto bene, soprattutto nel girone d’andata dove abbiamo dato del filo da torcere a tutti. Personalmente ho giocato più di 30 partite e mi sono trovato benissimo in un gruppo di brave persone e bravi giocatori».

E della tua prima esperienza blucerchiata che ricordo conservi?
«Un bel ricordo, indubbiamente. Sono partito titolare in poche occasioni, ma anche a Genova, tra campionato, Coppa Uefa e Coppa Italia, sono sceso in campo una trentina di volte. Il segno più importante e che mi è rimasto dentro credo di averlo lasciato in Europa, a Belgrado: non giocai una buona partita ma quel bel gol cambiò tutto e fu fondamentale per la qualificazione. Speriamo sia di buon auspicio per la Coppa di quest’anno…».

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