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  • Samp, Gastaldello:| 'Mai pentito del no alla Juve'

    Samp, Gastaldello:| 'Mai pentito del no alla Juve'

    "Non mi sono mai pentito della scelta di non tornare a Torino. Sono felice di aver conquistato la promozione con la Samp e non penso ad altro".
    Gastaldello: "Juve, ma quanta fame hai!".
    "I bianconeri sono i più forti ed è soprattutto merito di Conte. Forse manca un top player, ma il collettivo è fortissimo: ogni volta resto stupito da come il gruppo sia pericoloso nella sua totalità".

    Nell’agosto del 2011 Daniele Gastaldello decise di rifiutare il passaggio alla Juventus, sposando il progetto Sampdoria, appena retrocessa in serie B. Dopo tre mesi, con il trasferimento temporaneo di Angelo Palombo all’Inter, gli venne affidata la fascia da capitano e a giugno arrivò la sudata promozione. Il suo sarebbe stato un ritorno: acquistato nel 2002 dal club bianconero, con la formazione Primavera guidata da Gian Piero Gasperini conquistò il torneo di Viareggio, prima di passare al Chievo. Domenica non solo ritroverà la squadra che lo lanciò ad appena 16 anni ma anche quella in cui decise a sorpresa di non tornare, negandosi, a conti fatti, anche la gioia di uno scudetto.


    Gastaldello, Juventus-Sampdoria sarà la gara dei rimpianti?
    «Assolutamente no, non mi sono mai pentito della scelta fatta e sono felice di aver conquistato la promozione con la maglia della Sampdoria. Qui sto bene e non penso a quello che avrei potuto fare in un’altra squadra».

    L’anno nuovo di apre con una sfida difficilissima ma il 2012 ha portato anche tante gioie.
    «La promozione è stata sicuramente quella più bella e la notte di Varese resta indimenticabile. Adesso però dobbiamo guardare avanti anche perché troveremo subito la Juventus, che reputo la squadra più forte del campionato. Però non voglio sentir dire che la Sampdoria parte già battuta, andiamo a giocarcela, poi il risultato si vedrà alla fine».

    L’esordio con la Lazio non è stato particolarmente fortunato per Delio Rossi.
    «In una settimana non si possono certo fare miracoli, ma sono fiducioso perché è un grande professionista e dobbiamo essere noi giocatori a rendergli le cose un po’ più facili. Entrare in corsa non è mai semplice e ci siamo tutti messi a sua completa disposizione».

    Delio Rossi sta torchiando la squadra. Fino ad oggi sempre doppio allenamento e tutti in ritiro da mercoledì, anche per farsi conoscere meglio.
    «Il 31 dicembre abbiamo brindato tutti assieme al campo, poi il primo dell’anno subito a Bogliasco per riprendere immediatamente la preparazione. Credo che sia stato giusto così, non è pesato a nessuno perché dobbiamo lavorare sodo per raggiungere l’importante obiettivo della salvezza».

    Stessa sorte toccò alla squadra anche nella passata stagione, quando Beppe Iachini mise tutti sotto torchio durante le feste di Natale per tentare la volata promozione. Questa volta però Rossi ha optato anche per un ritiro un po’ più lungo del solito, non certo punitivo ma per cementare il gruppo.
    «Non lavoriamo solo sul campo ma anche con riunioni che ci permettono di assimilare i nuovi metodi portati da Rossi. Nel frattempo abbiamo la possibilità di conoscere meglio l’allenatore che deve farci assorbire la sua mentalità in poco tempo».

    Dopo la sconfitta di Catania la società ha deciso di puntare su di lui per sostituire Ferrara.
    «Quando si cambia la colpa è di tutti, a cominciare dai giocatori, ma ora dobbiamo solo pensare a ripartire con il piede giusto perché ci aspetta un girone di ritorno faticoso».

    A proposito di ripartire, la novità più importante del match di domenica sarà Angelo Palombo. E non solo per il suo ritorno in campo da titolare ma anche perché giocherà nell’inedita posizione di difensore centrale. Capitano e ex capitano fianco a fianco.
    «Sono felice per il ritorno di Angelo. Tutti noi siamo orgogliosi per come si è messo a disposizione della squadra e per il lavoro che ha svolto con grande professionalità da settembre ad oggi, anche quando non veniva convocato. Allo stesso modo credo che anche lui possa essere orgoglioso dei suoi compagni per come lo hanno riaccolto a braccia aperte. Questo è un gruppo unito e tutti devono mettere a disposizione della squadra le loro qualità e il loro entusiasmo».

    Fascia contesa?
    «Non è certo questo che conta. Conta soltanto il bene della Sampdoria e diciamo che questo è un gruppo formato da undici capitani. Tutti remiamo dalla stessa parte con un obiettivo comune».

    La squadra anche ieri ha provato il bunker anti Juventus. Si parla molto dell’assenza di un top player bianconero ma i difensori della Sampdoria dovranno comunque fare grande attenzione.
    «Forse alla Juventus manca un giocatore di livello superiore ma resta comunque un collettivo fortissimo. Ogni volta resto stupito da come la squadra sia pericolosa nella sua totalità, dai difensori ai centrocampisti che lavorano coralmente per il gruppo. Credo che tutto questo sia soprattutto merito di Antonio Conte che sta portando avanti un grande lavoro».

    Il 2013 intanto è iniziato e l’obiettivo della Sampdoria non è soltanto quello di fare risultato domenica contro la Juventus, ma qualcosa di ancora più ambizioso.
    «La prossima gara sarà importante per cominciare con il piede giusto il nuovo anno, ma soprattutto l’augurio per il 2013 è quello della salvezza per la mia squadra. Vorrei più serenità perché le ultime due stagioni sono state un po’ troppo travagliate. Questo sarebbe il regalo più bello, per me e per la Sampdoria».
     


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