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Samp, il dispetto da B al Genoa c'è stato: questione di motivazioni o di cultura?

Samp, il dispetto da B al Genoa c'è stato: questione di motivazioni o di cultura?

  • Mino Fuccillo
    Mino Fuccillo
Il dispetto sampdoriano al Genoa c'è stato. Nelle intenzioni sarebbe scorretto supporlo e sospettarlo, però nel risultato in classifica dispetto è stato: Empoli vince a Marassi la prima in trasferta di tutto il campionato e resta aggrappato con un dito alla Serie A, oltre quel dito c'è appunto il Genoa. Il dispetto, ricorrente suggestione di qualche pre-partita, stavolta Sampdoria, volente o nolente, ha dato corpo al fantasma.

LA VERTIGINE - La vertigine della picchiata verso il basso. Dalle partite europee viste durante la settimana a quelle della giornata del campionato italiano. Atalanta-Genoa primo tempo da bradipi, poi all'Atalanta è bastato correre un po'. Fiorentina-Milan che dire giocata al rallentatore è un complimento. E anche Sampdoria-Empoli a confronto con quelle di Champions una gara di kart rispetto alla Formula 1.

LA SALVEZZA - La salvezza l'Empoli può ancora trovarla, anche se a scontri diretti sta messo peggio del concorrente Genoa. Poterla ancora sperare la salvezza non è poco per una squadra con scarsa difesa e durata media del buon gioco in campo sui 30 minuti anziché 90.
 
IL NONO POSTO - Il nono posto in classifica della Sampdoria, un esito scialbo per un complesso (società, rosa, squadra, allenatore) che quasi tutti accreditavano di qualcosa in più. O esagerate le valutazioni complessive oppure qualcuna delle quattro componenti di cui sopra decisamente sopravvalutata.
 
QUAGLIARELLA - Quagliarella che ne fa 26 di gol. E che quindi fa ad oggi il capo cannoniere. Buon pro gli faccia e auguri. Per molti tratti della partita sembrava la Samp giocasse con l'unico reale obiettivo di fargli segnare almeno un gol.
 
LA PARTITA - La partita è nei quasi due minuti di suspence in attesa del verdetto Var sulla validità del primo gol Empoli (Farias di tacco su cross). Quando Var ha detto sì, mezza e più partita è stata tutta lì. Ed è nei sei minuti di recupero dopo il gol di Quagliarella su rigore, il gol dell'uno e due. Sei minuti di moderato terrore per l'Empoli. Di contorno il palo iniziale di Caputo e in fondo tutto quel che c'è stato fino al rigore pro Empoli. Tonelli quel rigore ha cercato di farlo con determinazione, c'è riuscito alla terza mossa del suo intervenire su Farias. Caputo se lo fa parare, la difesa sampdoriana dorme sulla respinta del portiere e arriva Di Lorenzo che fa due a zero.

I PROTAGONISTI - I protagonisti: Traorè e Dragowski e Farias per diversi e non opposti motivi. I protagonisti veri tutti dell'Empoli. Quagliarella nel ruolo di guest star.
 
LA MORALE - La morale della partita è che, almeno in Italia, quando una squadra che non si gioca nulla incontra una squadra che si gioca tutto, la squadra che si gioca tutto quasi sempre vince. Tu chiamale, se vuoi, motivazioni. Altri potrebbero chiamarla cultura, calcistica e non solo.

IL TABELLINO


Sampdoria-Empoli 1-2 (primo tempo 0-0)

Marcatori: 11' s.t. Farias (E), 30' s.t. Di Lorenzo (E), 45' s.t. rig. Quagliarella (S)

Assist: 11' s.t. Traorè (E).

Sampdoria (4-3-1-2): Audero; Sala; Tonelli, Ferrari, Murru; Praet; Ekdal (27' s.t. Sau), Jankto; Caprari (27' s.t. Vieira); Gabbiadini (35' s.t. Ramirez), Quagliarella. All. Giampaolo.

Empoli (3-5-2): Dragowski; Veseli, Silvestre, Dell'Orco; Di Lorenzo, Traorè (42' s.t. Capezzi), Bennacer (47' s.t. Brighi), Krunic, Pajac; Farias (33' s.t. Acquah), Caputo. All. Andreazzoli.

Arbitro: Daniele Doveri della sezione di Roma 1

Ammoniti: 16' p.t. Di Lorenzo (E), 30' p.t. Ekdal (S), 29' s.t. Tonelli (S)
 

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