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  • Samp, Sensibile:| 'Ho speso troppo'

    Samp, Sensibile:| 'Ho speso troppo'

     

    Pasquale Sensibile in queste ore è mediaticamente gettonatissimo. La serranda del mercato estivo è stata appena tirata giù e c’è l’interesse di conoscere il bilancio del direttore sportivo dell’Unione Calcio Sampdoria: «Siamo soddisfatti... ». La prima considerazione è un rammarico: «Mi dispiace per Signori e Fiorillo, per loro alla fine non siamo riusciti a trovare una soluzione. Si allenano con il sorriso, sono dei grandi professionisti, ma non credo che sarà semplice per loro il lavoro quotidiano... Dovremo essere un po’ bravi noi a farli sentire nel gruppo al di là delle gerarchie che esistono e dovranno essere un po’ bravi loro a non perdere lo spirito positivo. Poi a gennaio vedremo, a parte che da qui a gennaio possono succedere tante cose, non c’è nessuna preclusione nei loro confronti, questo sia chiaro».

    Il diesse torna al bilancio: «Bisogna distinguere due piani, tecnico ed economico. Tecnico, ripeto che sono soddisfatto, al cento per cento. Premesso che tutto è migliorabile nella vita, abbiamo centrato gli obiettivi che ci eravamo posti in linea con l’obiettivo che dobbiamo raggiungere e lo abbiamo fatto acquistando attaccanti di valore, il portiere della Nazionale argentina, confermando elementi chiave della rosa. Il rammarico è dal punto di vista economico, abbiamo speso più di quanto abbiamo incassato e nell’anno della retrocessione sarebbe stato più logico e corretto non farlo». Facciamo i conti? «A me non piace parlare di soldi e di cifre nel dettaglio. Se vorrà, lo farà la proprietà in tempi, modi e sedi opportune. A livello di bilancio finale, tenendo conto che sia il prestito di Foggia che quello di Tissone sono a titolo gratuito, che abbiamo speso per BertaniPiovaccari, Costa, Romero... incassato per Poli eStankevicius... la differenza si aggira attorno ai sette milioni. In negativo». Un chiarimento suTissone: «In Spagna non esiste la comproprietà e quindi per adesso lui si è trasferito a Maiorca con la formula del prestito. A gennaio noi e l’Udinese risolveremo la comproprietà, non so ancora a favore di chi, e a quel punto garantiremo alla società spagnola un giusto diritto di riscatto, già fissato attorno ai 4-5 milioni».

    Come dicono sempre i direttori sportivi, il giorno dopo la chiusura del mercato si comincia già a lavorare a quello successivo: «Infatti. Inizieremo a girare, a muoverci, a vedere, a valutare, a cercare di cogliere occasioni anche all’estero, in qualche campionato di quelli meno visibili. Se qualcuno dice che in questo mercato non abbiamo avuto “fantasia”, rispondo che questo non era il momento. Non c’era né il tempo né lo spazio per idee fantasiose. Questo è il tempo della concretezza, del lavorare duro per ritornare in serie A». E se oggi fosse gennaio? «E se oggi fosse gennaio, uno dei miei compiti primari sarebbe quello di cercare di nuovo di mandare a giocare Fiorillo e Signori, e anche Foti che adesso finalmente sta bene». A gennaio potrebbero rinnovarsi gli attacchi a Palombo e Gastaldello: «I piani delle altre società non li conosco e non mi interessano. Se succederà, spero che loro siano talmente coinvolti in una bellissima cavalcata da rifiutare spontaneamente ogni richiesta. Se a gennaio nella Sampdoria ci sarà un clima più gradevole e più “lanciato”, saranno tutti quanti più coinvolti rispetto ad adesso».

    Fino all’altro ieri il quotidiano era fatto di mercato e partite. Da ieri e fino a gennaio solo di partite.L’arrivo di Foggia ha ulteriormente alzato il tasso tecnico della Samp e aumentato la competizione nello spogliatoio: «L’abbondanza si risolve con le regole, con la disciplina, con il buon senso. Da parte di tutti. Se qualcuno non accetta di essere sostituito al 78’ o di andare in tribuna, beh, si adeguerà. Il problema sarebbe suo, non nostro. Dobbiamo metterci tutti a disposizione della squadra, credo che questo concetto fondamentale sia abbastanza semplice da capire e anche da mettere in pratica. Qui nessuno tira la volata a nessuno, qui non ci sono favoritismi, ogni decisione di Atzori è presa per il bene della squadra». Nessun discorso nello spogliatoio: «Non mi piacciono molto i discorsi seri, tra virgolette. Trovo più efficaci le battute per creare la complicità, tipo quando dico a Foggia che “Bertani è poco raccomandabile”. Poi magari viene anche il momento in cui dico a Foggia, a tu per tu, che alla Samp c’è bisogno della sua esperienza e della sua disponibilità. Se vedo che qualcuno abusa di questo mio modo di impostare i rapporti, allora posso diventare un pochino diverso».

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