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  • Samp, Depaoli: 'Fortunato ad essere qui, ma non dite a Difra che guardiamo Netflix...'

    Samp, Depaoli: 'Fortunato ad essere qui, ma non dite a Difra che guardiamo Netflix...'

    Uno dei volti nuovi in questo ritiro della Sampdoria è quello di Fabio Depaoli. Classe 1997, arrivato dal Chievo Verona, il terzino era stato seguito a lungo dai blucerchiati, che stavano per acquistarlo già a gennaio. Ora il passaggio al Doria si è finalmente concretizzato, e Depaoli si trova a sfidare Bereszynski e Sala per un ruolo da titolare. Nessun timore, però: "È uno stimolo perché gli altri due sono forti. Ho legato con entrambi, ci diamo consigli e non c’è competizione. O meglio, è una competizione sana, che fa bene. Il mister farà le sue scelte, noi dobbiamo solo dare il massimo" ha detto il giocatore a Il Secolo XIX.

    Il compagno di stanza di Depaoli in questo ritiro è un certo Murillo: "Per me è un onore. Lui ha giocato nell’Inter, nel Barcellona, ho solo da imparare. E poi abbiamo legato molto, vediamo film, sentiamo musica, ridiamo moltissimo. Mi trovo veramente bene con lui. Che film guardiamo? Soprattutto serie su Netflix, e abbiamo già completato la maratona della terza stagione della Casa di Carta, ma non ditelo al mister altrimenti magari ci sgrida (sorride, ndr). Ci insegniamo anche a vicenda le lingue: lui lo spagnolo a me, io l’italiano a lui quando si scorda qualche parola. Perfetti".

    Ottimo impatto anche con mister Di Francesco: "Mi sta parlando molto e aiutando a a capire cosa devo migliorare. Sono giovane e ho molti difetti: la posizione del corpo, il momento in cui 'scappare', come approcciare la fase difensiva che forse è il punto debole visto che devo potenziare la forza. È uno che cercare di limare i dettagli per farci arrivare alla perfezione. È un perfezionista ecco. C’è un clima bellissimo, non mi aspettavo di trovare un gruppo così simpatico e unito. Tra i giocatori ma anche con lo staff e tutti".

    Un'altra caratteristica del terzino sono i numerosi tatuaggi sparsi sul corpo: "Tutte cose molto personali, comunque porto addosso la mia famiglia: mia mamma, mio papà, mia sorella, mio zio che è mancato e a cui tenevo molto" spiega. "Anche la collana d’oro è piena di cose di famiglia ed è il mio amuleto per partite: baciarla togliendola è l’unico rito che ripeto sempre". Fede calcistica? Nessun tatuaggio, ma non ci sono neppure misteri: "Da bambino tifavo Milan" ha spiegato.

    Depaoli ad oggi non coltiva pensieri ambiziosi come Champions o Nazionale: "Non voglio fare l’umile ma sono pensieri che non ho per ora. Penso che sono fortunato a essere nella Samp dove ho trovato una famiglia e voglio cercare di trovare più spazio possibile qui. Se ci riuscirò, ogni anno si può alzare l’asticella. Conosco ancora poco Genova - conclude - ed è una cosa nuova per me svegliarmi sul mare. Vi saprò dire, male non è".

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