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  • Sampdoria, Di Carlo:| 'Sappiamo soffrire'

    Sampdoria, Di Carlo:| 'Sappiamo soffrire'

    • M.O.

    'Dobbiamo e possiamo migliorare ancora, vorrei che ce lo ricordassimo sempre. Questo è un gruppo che ha carattere, che sa soffrire. Che deve sapere ripartire sempre, da ogni vittoria, da ogni pareggio e da ogni sconfitta. Ricordiamoci anche che quest'anno avremo poco tempo per preparare le partite, dovendo giocare ogni tre giorni. Il tempo per migliorare che ci viene concesso è minimo, siamo nell'ordine del giorno. Dobbiamo migliorare in ventiquattro ore'.

    Ripensi alla Lazio. E a qualcosa che l'ha stupita in positivo di quella serata.
    'Non abbiamo preso gol, ma non mi ha stupito. Mi ha fatto piacere, è una situazione che va bene. Mi ha stupito la sicurezza che abbiamo mostrato nei momenti difficili, quando la Lazio ci premeva. La squadra è rimasta sempre attenta e concentrata, soffrendo anche. Ma non cedendo. Bravi'.

    Resta il mistero dell'intervallo.

    'In che senso?'

    Avete mangiato il pesto?
    'No. Non abbiamo fatto niente di particolare. Ci siamo detti alcune cose. Per esempio ho detto a Cassano di stare un po' più largo, perché dovevamo puntare maggiormente i loro quinti, gli esterni. E poi di mantenere la calma, perché con le nostre qualità il gol prima o poi lo avremmo fatto'.

    Il prossimo miglioramento?
    'Fare risultato fuori casa'.

    Che ha detto la prima giornata di campionato?
    'Quello che dice sempre. I risultati vanno presi con le pinze. Per molti ci vuole almeno il girone di andata per farsi un'idea dei valori delle squadre, per me bastano due mesi'.

    Domenica sera lei è arrivato in panchina molto prima delle squadre e stringendo in mano una sciarpa blucerchiata.

    'La sciarpa è quella che mi avevano dato i tifosi il giorno della mia presentazione. Ha un valore particolare. E sono arrivato prima perché il percorso dallo spogliatoio alla panchina è lungo. Mi ricordo che quando venivo a Marassi da giocatore arrivavo a centrocampo a formazioni già schierate. Ero sempre l'ultimo. Adesso che ho cambiato barricata, mi muovo in anticipo. Arrivo giusto e posso godermi lo spettacolo dei nostri tifosi. La sciarpata di 'Lettera da Amsterdam' è qualcosa da pelle d'oca'.

    Il mercato è finito.
    'Vorrei ringraziare il presidente Garrone, la proprietà, la dirigenza per tutti gli sforzi che hanno fatto e che stanno continuando a fare'.

    (Il Secolo XIX)


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