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  • Sampdoria e Genoa, fronte unito per il Ferraris: la situazione

    Sampdoria e Genoa, fronte unito per il Ferraris: la situazione

    • Lorenzo Montaldo
    Continua a tenere banco a Genova la questione stadio. Anche perchè ormai si è giunti alle battute conclusive, che sanciranno il futuro dell'impianto condiviso da Genoa e Sampdoria. Nel corso della prossima settimana o al più tardi dopo il 1° maggio, considerando i numerosi ponti, l'Agenzia del Territorio darà il suo verdetto in merito al valore del Ferraris. Venerdì mattina gli ispettori dell'Agenzia hanno visitato Marassi insieme ai tecnici del Comune, e nel corso di un tour durato quasi cinque ore hanno analizzato la sua condizione nei dettagli.

    Ora gli ispettori elaboreranno la loro valutazione, e qui sorgono le prime discrepanze: Palazzo Tursi vuole realizzare la cifra più vicina possibile ai 10 milioni di euro, in una forbice che va dagli 8 ai 10 milioni, mentre Samp e Genoa valutano l'impianto tra i 5 e i 7. Il termine di paragone resta sempre lo stadio di Bergamo, ceduto all'Atalanta per 7 milioni: è più piccolo del Ferraris, ma con meno lavori considerando che le due squadre considerano un investimento di 30 milioni. Comunque, se la valutazione dell'Agenzia del Territorio dovesse essere superiore agli 8 milioni, il Sindaco Bucci indirà immediatamente un'asta internazionale, inserendo una clausola specifica rivolta a Samp e Genoa: qualunque vincitore dovrà ospitare in affitto a determinate condizioni rossoblù e blucerchiati.

    La posizione di Samp e Genoa invece è concorde: Preziosi e Ferrero si sono visti, e hanno deciso di fare fronte insieme per diminuire l'investimento sulla struttura. I due presidenti faranno pressione con il Comune per strappare le migliori condizioni, facendo leva sulle condizioni dell'impianto. Una volta indetto il bando, il Doria e il Grifone si presenteranno a ridosso della data di scadenza in consorzio, per essere certi di non avere concorrenza, e offriranno una cifra al ribasso. C'è anche un'altra via su cui ragionano i patron rossoblucerchiati: se non venissero presentate offerte, quindi se il bando rimanesse deserto, la valutazione della struttura diminuirebbe immediatamente del 20%. I lavori di restauro sarebbero ovviamente rallentati, ma le due società avrebbero un grosso risparmio.

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