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  • Sampdoria, E. Mantovani: 'Ferrero ha capito i giocatori; ha fatto come papà Paolo con me...'
Sampdoria, E. Mantovani: 'Ferrero ha capito i giocatori; ha fatto come papà Paolo con me...'

Sampdoria, E. Mantovani: 'Ferrero ha capito i giocatori; ha fatto come papà Paolo con me...'

  • Lorenzo Montaldo
La Sampdoria può e potrà contare sempre sul sostegno della famiglia Mantovani, legata per ovvi motivi i colori blucerchiati. L'epopea dell'indimenticabile Paolo a Genova la conosce chiunque a memoria, indipendentemente dall'età e pure dall'appartenenza di tifo. In Liguria tutti, ma proprio tutti,  rispettano la figura dello storico presidente della Samp. Il suo successore ai vertici di Corte Lambruschini fu il figlio Enrico, che anche dopo aver ceduto la società ai Garrone è rimasto fortemente tifoso del Doria. 

Intervenuto ai microfoni dell'emittente genovese Antenna Blu l'ex numero uno della Samp ha analizzato il momento doriano, cercando di trovare una motivazione alle difficoltà della squadra di Giampaolo. Nel farlo, Mantovani ha raccontato anche un aneddoto relativo alla sua gioventù con papà Paolo: "Se avessimo chiesto ad agosto alla maggioranza di noi Sampdoriani se, trovandoci oggi in questa posizione di classifica, saremmo stati soddisfatti, tutti avremmo risposto affermativamente. Il fatto di aver fatto così male nelle ultime delle due partite sicuramente darà la consapevolezza alla squadra della tragicità di questi risultati. La risposta della società è stata corretta, Ferrero ha capito lo stato mentale dei suoi giocatori. Per spiegarmi meglio posso raccontare un aneddoto di mio padre: quando ero piccolo ho bruciato mezza camera, papà non mi disse niente, ci scherzò sopra, nessuno toccò più l’argomento come io non toccai più un accendino. La risposta di Ferrero è stata analoga, ha compreso che i giocatori erano in uno stato mentale simile a quello che ho avuto io, a cinque anni, dopo aver dato fuoco alla stanza".

Secondo Mantovani, anche una sconfitta può rivelarsi un punto di forza per il futuro: "La domanda da farsi è 'la squadra ha capito che non si può andare avanti con questo atteggiamento?'. È ovvio che qualcuno ha mollato, bisogna fare in modo che non succeda più. Contestazioni? Non è l’ambiente che deve dare la scossa, è la società che deve dare la sferzata qualora sia necessario. Conosco i nostri dirigenti e li ritengo in grado di poterlo fare. Ferrero si è circondato di persone abili ed esperte, si rendono conto se i giocatori prendono seriamente la situazione - riporta sampnews24.com -. Sono d’accordo che la pressione a volte può servire, non voglio fare l’ottimista ma se prendo nove gol in due partite non penso che possano andare in giro a testa alta. La pesantezza delle ultime due sconfitte è positiva, aiuta tutti: consapevolizza un gruppo".

Il problema può essere la mancanza di un leader? Secondo Mantovani no: "Quagliarella il nostro capitano, con la sua storia e il suo curriculum può assolvere questo compito, in sua assenza per esperienza c’è Silvestre. Poi ovviamente deve essere Giampaolo e a salire la società. Non ho giocato a livello professionistico ma anche a livello di gioco in piazza le umiliazioni non fanno piacere. Siamo contenti della posizione in classifica che abbiamo, quindi gli obiettivi che si avevano ad inizio stagione sono stati raggiunti: questo però non può diventare un alibi, potrei citare molte squadre partite con obiettivi inferiori che hanno fatto bene. L’Atalanta nonostante sia stata impegnata su tre fronti sta facendo molto bene e non è che non fa mercato: noi abbiamo una rosa che è stata spremuta per dare il massimo e non vedo giustificazioni per cui non si debba ottenere sempre il massimo da questo gruppo. La Sampdoria per le partite in casa è terza in classifica, questi sono dati importanti. Boskov diceva meglio perdere 5-0 una partita che cinque partite 1-0: perdere così è formativo" conclude l'ex presidente. "Credo ancora nell’Europa, credo in Giampaolo e nella squadra".

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