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  • Sampdoria, E. Mantovani: 'Giampaolo il nostro Wenger. Sul derby di Branco...'

    Sampdoria, E. Mantovani: 'Giampaolo il nostro Wenger. Sul derby di Branco...'

    • Lorenzo Montaldo
    Enrico Mantovani non vive l'attesa per il derby in maniera canonica. Il figlio dell'indimenticato Paolo Mantovani ed ex presidente della Sampdoria, infatti, ha una sua filosofia davvero molto originale in attesa della stracittadina: "Credo di essere diverso da molti altri, riferendomi almeno ai miei tanti amici blucerchiati" ha confermato a La Repubblica. "Io nell’approccio sono molto più Zen, mi sento particolarmente sereno. Io la penso come Giampaolo che quando gli dissero se la Samp era favorita, lui rispose: è normale, siamo davanti in classifica. Lo so che non c’è niente di scontato, ma in me la sicurezza prevale sul timore, anche perchè io non mi sento uno di quelli in cui il piacere della vittoria è inferiore al fastidio per la sconfitta. In molti il divario è gigantesco, in me è a dimensioni accettabili. Sono contento di vederlo, felice di affrontare il Genoa, pensando a cosa proveremo se conquisteremo i tre punti, non a cosa farò se dovesse andar male... Non mi faccio travolgere dalla paura”. 

    La scaramanzia è quindi molto lontana dalla filosofia dell'ex presidente: “I numeri dicono che di solito finisce bene e allora perchè la tradizione dovrebbe venire meno? Giampaolo non ha mai perso, veniamo da 3 successi e un pareggio, non mi tocco e dico che il nostro allenatore potrebbe fare un filotto di 12 gare senza macchia. Critiche a Giampaolo? Inconcepibile, ha la squadra in mano, valorizza i giovani, ci fa divertire. E’ vero, ogni tanto prendiamo un’imbarcata come con il Torino, ma nel conto va messo anche il trionfo sul Napoli. Ho sempre detto: io sto con Giampaolo. Nel tempo non ho cambiato idea, l’ho rafforzata, per me è l’allenatore ideale, il mio desiderio è che possa essere il nostro Wenger, 22 anni con l’Arsenal. E’ chiaro che io mi baso sulle cose che so, non ho il polso dello spogliatoio, non ho gli elementi per giudicare che può avere la dirigenza. Da tifoso non ho dubbi, apprezzo la sua coerenza, fa bene ad andare avanti per la strada tracciata, anche perchè mi pare di capire che la squadra lo segua. Il cammino della Sampdoria è nella norma. Valiamo l’ottavo posto? Siamo in lotta per centrarlo”.

    Sull'uomo derby, Mantovani non ha dubbi: “La risposta sarebbe scontata: chiunque, pur di vincere, va bene anche un autogol al 93’. Seriamente mi piacerebbe fosse Praet, a cui spero sia allungato il contratto. Si danna sempre l’anima, merita una grande soddisfazione”. Il derby che ricorda meglio è “Il primo che ho visto, 1974, uno a uno, la rovesciata di Maraschi all’ultimo minuto. Però avevo 12 anni, lì per lì ero felice, l’ho apprezzato di più con il tempo”. Quello che si è goduto di più, invece, è “quello della rete di Branco, proprio il 25 novembre del 1990. Me lo ricordano sempre e io ho un blocco allo stomaco, perchè quell’anno abbiamo vinto lo scudetto. Ci metterei la firma fosse così ogni campionato: al Genoa il derby, a noi il titolo. Come Wembley, non sarà mai una freccia nel cuore. Abbiamo disputato la finale dei Campioni con lo scudetto sul petto, fino a quando in città saremo i soli, ricorderò sempre quel momento con orgoglio”. 

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