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  • Sampdoria, le pagelle di CM: la difesa sbanda, Rigoni corpo estraneo

    Sampdoria, le pagelle di CM: la difesa sbanda, Rigoni corpo estraneo

    • Lorenzo Montaldo
    Sampdoria-Inter 1-3

    Audero 5,5: rimane immobile sul tiro di Sensi deviato da Sanchez che porta in vantaggio l’Inter, ma era impossibile per l’estremo difensore intervenire dopo il tocco del cileno. Nulla può anche sulla conclusione ravvicinata del numero 7 in occasione del raddoppio nerazzurro. Attento sui tentativi nello specchio dell’Inter, salva su Martinez ma è sfortunato sul filtrante di Brozovic, anche se forse avrebbe potuto tentare la respinta laterale.

    Bereszynski 6: dei tre difensori, è quello meno colpevole per i gol subiti. Comincia da centrale, poi si sposta terzino e quantomeno tenta di alzare il baricentro doriano nella ripresa.

    Chabot 5: era forse la partita peggiore per un esordio da titolare. Sanchez è rapido e furbo, il tedesco accusa moltissimo il suo movimento ad elastico, specialmente quando il cileno scatta in profondità. Si dimentica Gagliardini quando l’Inter firma il tris.

    Colley 5: dormita colossale sullo 0-2 ospite, in concorso di colpa con Murru. Fuori posizione anche nella rete dell’1-3 griffata Gagliardini. Dovrebbe guidare la difesa, ma sembra solo un lontano parente del monumentale giocatore ammirato contro il Torino.

    Depaoli 6: una sua chiusura in scivolata in avvio di primo tempo esalta la Sud e salva la Samp. Dal suo versante c’è Asamoah, cliente scomodo, l’esterno lo soffre a tratti ma nel complesso offre una prestazione sufficiente. E’ caparbio e si sacrifica. 

    (dal 10’ s.t. Bonazzoli 6,5: con il suo ingresso la Samp torna al 3-4-1-2 per tentare di rimettere in piedi la gara. Oltre al gol di Jankto, è forse l’unica nota lieta della serata. Gioca alcuni palloni interessanti, e quantomeno riesce talvolta a saltare il suo marcatore e sfodera un paio di aperture interessanti. 

    Linetty 6: nel primo tempo fatica a scrollarsi di dosso la ruggine dovuta ad alcune panchine, nella ripresa cresce e serve a Jankto la palla per l’1-2. L’assist gli vale mezzo voto in più in pagella.

    (dal 28’ s.t. Caprari 5,5: la Samp con il suo ingresso rischia il tutto per tutto, sistemandosi con una sorta di 4-1-3-2 a trazione iper offensiva. Batte qualche angolo, una punizione che termina a lato e non si vede più).

    Ekdal 6: del centrocampo doriano è quello più lucido. Almeno tenta di giocare il pallone, anche se il terzetto nerazzurro sfodera un pressing asfissiante e impedisce allo svedese di costruire con raziocinio.

    (dal 23’ s.t. Vieira 6: fa il suo, anche in un momento difficile. Resta praticamente tutto solo in mezzo al campo, corre e si impegna).

    Jankto 6,5: Di Francesco sceglie il ceco al posto di Vieira per aumentare la qualità e dare più tecnica al centrocampo doriano. L’ex Udinese gioca una prima frazione in ombra, ma nella ripresa con un rasoterra chirurgico tenta di risvegliare la Samp. Il gol lo galvanizza , è l’ultimo ad issare bandiera bianca.

    Murru 5: quando l’Inter raddoppia, sale per inseguire Gagliardini ma si dimentica completamente di Sanchez, che approfitta della distrazione dell’esterno e di Colley per segnare indisturbato a due passi da Audero. Non è una giornata degna di nota per l’ex Cagliari, più timido e insicuro del solito.

    Rigoni 5: da seconda punta, da esterno offensivo e quasi da mezz’ala, ad oggi è comunque un corpo estraneo in questa Samp. Non dribbla, non crea superiorità numerica, sbaglia anche alcuni appoggi semplici.

    Quagliarella 5,5: troppo solo là davanti nella prima frazione, fa una fatica bestiale a districarsi tra i tre colossali centrali nerazzurri. Pure nella ripresa il capitano non riesce a trovare varchi interessanti, anche se la Samp chiude con quattro attaccanti il match. Tenta solo un colpo di testa alto sulla traversa, un tentativo rimpallato dagli ospiti e una deviazione volante a due passi dalla porta che però si spegne a lato. Troppo poco per il numero 27.

    All. Di Francesco 5: cambia quattro moduli in corso d’opera, per cercare di raddrizzare una partita – e sin qui anche un’annata – storta. E’ un segno evidente di confusione, e la poca lucidità della Samp si evidenzia anche sul campo, perché quella di oggi è una squadra arruffona e mal posizionata sul terreno di gioco. Il Doria non morde, lascia ampi spazi ai nerazzurri in contropiede e sembra non accorgersi neppure del vantaggio numerico.  La prossima gara a Verona è già uno spareggio da non fallire assolutamente per la Samp.

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