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  • Sampdoria, lo scout dell'Anderlecht a CM: 'Ecco chi è Praet'
Sampdoria, lo scout dell'Anderlecht a CM: 'Ecco chi è Praet'

Sampdoria, lo scout dell'Anderlecht a CM: 'Ecco chi è Praet'

  • Lorenzo Montaldo
9 milioni di euro, per la Sampdoria, sono una cifra davvero importante. Si tratta di un investimento che suscita curiosità, e che attira parecchio interesse attorno a Dennis Praet, ultimo acquisto blucerchiato. Il calciatore classe 1994 arriva dall'Anderlecht, e da quel campionato belga tanto ricco di talento e calciatori interessanti, ma anche altrettanto sconosciuto.

Pochi tifosi possono dire di averlo visto giocare davvero, ancora meno conoscono le sue caratteristiche. Chi può introdurlo al meglio è Massimo Sarcì, responsabile del Progetto Giovani dell' Anderlecht e scout del club belga. Uno, insomma, che Praet lo ha visto crescere. 

Calciomercato.com lo ha contattato in esclusiva per avere una sua opinione sul talentino: "Praet lo conosco bene, sin dalle giovanili. E' un ragazzo molto serio, disponibile e solare. Eccezionale sotto tutti i punti di vista. E' un centrocampista polivalente, può giocare dietro l'unica punta o fare il trequartista in un rombo, volendo anche la mezz'ala in un centrocampo a tre. A Bruxelles ha giocato molto poco esterno d'attacco, nella rotazione dei trequartisti a volte è capitato, ma molto raramente. Il classico numero 10, insomma, non parliamo di un calciatore 'alla Pirlo', secondo me è un giocatore che si sa inserire molto bene, ha dei tempi incredibili, un po' come era Perrotta tanto per fare un esempio italiano. Però con dei piedi meravigliosi".  

Una vera folgorazione, insomma.
"La prima volta che l'ho visto era un ragazzino, aveva 12 anni e giocava al Genk, neppure l'avevamo ancora preso. L'ho seguito per tutto il corso del settore giovanile, ho anche costruito un ottimo rapporto con lui". 

Quali sono i suoi punti di forza e dove può invece migliorare nel campionato italiano? 
"La sua qualità migliore è sicuramente l'intelligenza; sa come piazzarsi tra le linee, intuisce le difficoltà che potrebbero derivare da un'eventuale ripartenza e va a interdire nel momento giusto, perchè non è un giocatore che si disinteressa della fase difensiva. Sa leggere il gioco, sa come occupare gli spazi, insomma, parliamo di intelligenza calcistica a 360°. In Italia può migliorare la fase di non possesso, in Belgio era lasciato abbastanza libero di muoversi, in Serie A si potrebbe completare magari avendo dei compiti più precisi. Da un lato lo potrebbero limitare nella sua classe ma dall'altro potrebbero anche rivelarsi un punto a suo vantaggio per il futuro".

E' già pronto per il campionato italiano? 
"Dal punto di vista della qualità e del talento sicuramente si. Se devo essere sincero, può anche essere il contrario, ossia che l'Italia limiti Praet. Probabilmente Giampaolo dovrà sfruttarlo per le sue caratteristiche, e non cercare in lui cose che non ci sono". 

Come ha fatto la Samp a convincere un giocatore con così tanto mercato? 
"E' stato sorprendente anche per me. Sicuramente il fatto di andare a giocare ha influito. C'era l'Arsenal, e anche altre società spagnole, ma trovare minutaggio in quelle squadre non è semplice. Poter scendere in campo con continuità ha influito nella decisione, così come ha influito anche l'appeal che il campionato italiano ancora ha in Belgio. Dennis non ha grilli per la testa, gioca per divertirsi: tanti altri guardano il nome, la storia del club, cose futili. Lui no".

Il mercato belga è ormai terreno di caccia appetito per la Serie A.
"Tutti i giocatori della nostra accademia hanno mercato in Italia e in Europa. Qualcuno, come Tielemans per esempio, non è stato preso solo per motivi di budget. Ci sono ancora calciatori che sono seguiti e che potrebbero approdare a breve in Italia dall'Anderlecht, e sono tutti prodotti del settore giovanile che è tra i primi al mondo. Come Praet, del resto".

Per lei, che si occupa del Progetto Giovani del club, deve essere motivo di orgoglio un trasferimento come quello di Praet.
"Il Progetto Giovani si estende a varie nazioni, non solo al Belgio. Ha base anche in Italia, a Palermo e a Milano. La nostra entità è la Golden Team Accademy, La produzione di talenti come quello di Praet è un lavoro di squadra, ognuno mette un tassello: noi ne poniamo uno importante in fase iniziale, magari meno visibile ma fondamentale. Ma sa di cosa sono realmente orgoglioso?"

Prego.
"Pensi solo al fatto che Praet, Tielemans, Lukaku, Mertens, Januzaj, e tanti altri vengono dal 'ring' di Bruxelles, la fascia circondariale della città, che si estende per 50 km. Da questi 50 km è uscita praticamente mezza Nazionale belga. Se confronta questa nostra organizzazione con la dispersione che caratterizza le società italiane, si renderà conto della differenza a livello strutturale e di metodologia. Altre squadre hanno bisogno di pescare in mezzo mondo, a noi è bastato farlo nel raggio di 50 km per costruire una nazionale. E' di questo che vado fiero". 

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