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  • Inter su Schick: 'Lusingato dell'interesse delle big, il prossimo anno...'

    Inter su Schick: 'Lusingato dell'interesse delle big, il prossimo anno...'

    • Lorenzo Montaldo
    Uno dei grandi protagonisti di casa Sampdoria, nonchè il giocatore sulla bocca di tutti in questi giorni, è un ragazzone ceco alto e dinoccolato, che si sta ritagliando uno spazio sempre più importante tra le fila dei blucerchiati. Parliamo ovviamente di Patrik Schick, che è diventato già uno dei tormentoni di mercato in casa doriana.

    Tuttosport ha intervistato il centravanti, che si è concesso ai taccuini del quotidiano per una lunga intervista, tra campo e, inevitabilmente, mercato: "Ci sono due persone a cui devo molto e che trattano i miei interessi. Si tratta di Ivo Taborski e Pavel Paska che mi seguono da quando avevo 12 anni. Credo enormemente in queste due uomini e seguo i loro consigli. Poi sono sempre stato aiutato dalla mia famiglia che mi ha sostenuto in tutto" racconta Schick. "Ho scelto io la Samp e quindi di venire in Italia. Potevo restare allo Sparta o accettare altre offerte dall'estero. Mi ha convinto il progetto che si intende portare avanti qui. E' stata una scelta difficile e travagliata. Poteva andare bene o male, c'era un 50% di rischio. E' stata una scommessa con me stesso"

    Schick si è ambientato da subito a Genova, ma il campo è stata tutta un'altra storia: "A parte i soliti problemi che uno straniero incontra quando espatria, tipo aprire un conto concorrente, cercare un casa... non ho incontrato particolari difficoltà di ambientamento. Il vero problema è stato il campo. Qui si gioca un calcio totalmente diverso rispetto a quello che si pratica in Repubblica Ceca. E' più tattico e tecnico. E pure più veloce. Nei miei primi due mesi ho sofferto nell'integrarmi nel tessuto della squadra. Mi hanno aiutato tanto Ivan (ora al Bari in prestito) e Skriniar: parlano la mia stessa lingua. Ma ho lavorato duro e adesso mi sento migliorato sotto tutti i punti di vista. Per esempio: penso e agisco molto più rapidamente. Ma nel complesso credo di aver acquisito valori aggiunti che prima non possedevo"

    Schick ha avuto parole di elogio anche per l'allenatore Giampaolo, che lo sta facendo crescere dosandone le energie: "Lui è il boss, il capo del gruppo. Le sue decisioni non si discutono, si applicano. Sta insegnando tantissimo a tutti noi e se siamo in crescita il merito è soprattutto suo. Gioco poco e segno tanto? Ma io faccio il possibile per entrare, figurarsi poi per far gol... Ho sentito la sua battuta in mixed-zone. Ho riso anch'io. Se mi sento un leader? Oggi no, ancora no. Sono troppo giovane e alla Samp ci sono elementi più esperti con un'importante carriera alle spalle che trascinano i più giovani e che nei momenti di difficoltà intervengono con la loro personalità a incoraggiare il gruppo. Un gruppo, peraltro, splendido. Semmai io voglio essere un giocatore importante per la squadra. Ecco, questo sì".

    In chiusura c'è spazio anche per il mercato, e per le tante voci attorno al giocatore, con l'Inter su tutte interessata, rumors che Schick liquida in questo modo: "Naturalmente fa piacere essere apprezzati anche al di fuori della propria squadra. Sono lusingato, ci mancherebbe, come tutti gli altri giocatori nelle mie condizioni. Ma questo non è il mio lavoro, se ne occupano i miei agenti. Io penso solo alla Samp. D'altronde qui mi trovo benissimo. Il fatto poi che tanti ragazzi di altri Paesi si siano ritrovati nello stesso gruppo ha favorito l'integrazione dato che la partenza è stata comune. Basta vedere come in partita ci aiutiamo l'uno con l'altro: questa comunione d'intenti è sintomo della grande intesa che c'è nello spogliatoio. Il prossimo anno, con alle spalle l'esperienza di un campionato, sono sicuro che faremo ancora meglio e che otterremo importanti risultati". 

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