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  • Sampdoria, Pellegrini: 'Avrei barattato qualche derby con altri scudetti; il più bello? Il primo...'

    Sampdoria, Pellegrini: 'Avrei barattato qualche derby con altri scudetti; il più bello? Il primo...'

    • Lorenzo Montaldo
    Il derby evoca in tutti gli ex giocatori della Sampdoria grandi ricordi, specialmente se si torna indietro con il passato a quegli anni indimenticabili sotto la presidenza Mantovani. Per tante stagioni a difesa del club blucerchiato giocò Luca Pellegrini, che fu anche capitano di quella squadra.

    Tanti gli scontri con il Genoa, in una carriera durata anni: "Undici anni di Sampdoria. Eravamo partiti dalla serie B, siamo arrivati a vincere lo scudetto" ha raccontato a La Gazzetta dello Sport. "Volete sapere una cosa? A parte una stracittadina di Columbus Cup in cui fummo sconfitti ai rigori, ho perso solo un derby, proprio quello dell’andata nell’anno dello scudetto. Ma, vi dico la verità, noi giocatori blucerchiati avremmo barattato volentieri qualche vittoria nella stracittadina con un numero maggiore di scudetti..."

    Più belli questi derby, o quelli di qualche anno fa? "Se parliamo di bellezza del gioco, devo riconoscere che questo calcio è più intenso rispetto a quello dei miei tempi. Ci sono meno pause, anche se con la palla che viaggia ad alta velocità ne risente la qualità: più vai di fretta, più cresce il rischio di essere meno preciso e meno tecnico. Ogni situazione, però, è figlia del momento. Qualunque giocatore a cui tu chieda l’avversario più forte affrontato in carriera, ti indicherà uno della sua generazione. Noi esaltavamo Maradona, prima di noi si faceva la stessa cosa con Pelè, oggi si parla di Cristiano Ronaldo e Messi. Sicuramente ai miei tempi c’era un forte senso di appartenenza e quando scendevamo in campo nel derby, la rivalità con i genoani partiva dopo l’ultimo gradino uscendo degli spogliatoi del Ferraris. Anche se poi, con quegli stessi giocatori, negli altri momenti dell’anno capitava spesso di incontrarsi nei ristoranti e di cenare insieme. Ma il giorno del derby, no: andavi a testa bassa contro il tuo avversario" 

    Pellegrini riesce a scegliere anche il derby più indimenticabile: "Il più bello, per il sottoscritto, è stato il primo che avevo giocato" Stagione 1980/'­81: "Avevo diciassette anni, giocavo terzino, di fronte avevo nientemeno che il 'poeta del gol', Claudio Sala, che giocava ala destra e di anni ne aveva 33, quasi il doppio dei miei. Ricordo che il nostro allenatore, Enzo Riccomini, mi chiamava 'bimbo'". Ma non era la prima grande partita di Pellegrini. Qualcuno ricorda anche l'amichevole contro la Roma a Ferragosto. "Marcavo Bruno Conti, ed ebbi il coraggio di fare un’entrata un po’ rude su Benetti. Uscendo dal Ferraris, Claudio Nassi (d.s. blucerchiato, n.d.r.) parlò di me con Romeo dicendo: 'Questo è un giovane di belle speranze'. E Benetti: 'Ah sì? Guardi che io l’ho già conosciuto...' ". 

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