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  • Sampdoria, Rossi:| 'Mi coccolo Icardi e Poli'

    Sampdoria, Rossi:| 'Mi coccolo Icardi e Poli'

    «Per noi si tratta sicuramente di uno scontro salvezza. Secondo me, tutte le squadre che sono nella parte destra della classifica sono coinvolte nella lotta per non retrocedere». Delio Rossi, Torino-Sampdoria la inquadra così, con il realismo che l'ha sempre contraddistinto. «Abbiamo vinto 6-0 sul Pescara, giocando bene, e sicuramente un risultato così eclatante accresce l'autostima - ragiona in conferenza l'allenatore blucerchiato -. Però non bisogna mollare di un millimetro, altrimenti significa che abbiamo dei problemi». 

    Sul piano fisico qualche problema esiste?

    «De Silvestri ha preso una botta al ginocchio, ma niente di particolare. Palombo ha svolto due allenamenti differenziati, a livello precauzionale, ma credo non ci siano problemi».

    Il mercato di gennaio si è concluso: che bilancio può fare?
    «Posso fare un bilancio tecnico, perché quello economico lo può fare il presidente. Il mercato di gennaio è particolare, a volte devi scambiare un gatto con un cane, ma è importante che sia finito perché può creare turbative ai giocatori. Abbiamo accontentato chi aveva chiesto di giocare con più continuità e quelli ancora nostri verranno valutati anche in vista della prossima stagione. Qui sono arrivati Sansone e Rodríguez, il secondo più per il futuro che per il presente».

    Come si sta inserendo Sansone, che ritroverà subito la sua ex squadra?
    «Sta cercando di capire la nuova realtà. Ha svolto un tipo differente di preparazione, ha bisogno di un po' di tempo. Sia lui che Rodríguez hanno grandissimo entusiasmo e hanno messo come primo obiettivo la squadra e questo vale anche per gli altri: la Sampdoria è una tappa d'arrivo, non di passaggio».

    Le grandi hanno corteggiato Icardi e Poli. Secondo lei saranno distratti da questi interessamenti?
    «A me fa piacere se corteggiano i miei giocatori, si vede che stanno facendo bene. Io, ad esempio, non ho spasimanti perché non ho qualità. Penso che entrambi siano ragazzi intelligenti, consapevoli che il loro futuro dipende dalla Sampdoria e da quello che faranno con questa maglia. Non dovranno mollare di un millimetro, però non capisco perché la Sampdoria debba per forza vendere dei giocatori: non è un supermercato la Sampdoria. Stanno in una grande società, in una grande squadra. Sarà la Sampdoria a decidere se arriveranno delle richieste per alcuni giocatori se valutarle o meno».

    Tornando al gruppo, vi sta mancando la continuità. Se a Siena ci fosse stata di fronte una grande squadra sarebbe cambiato qualcosa?
    «Giocando come a Siena, cioè male, si perdeva con chiunque anche se era una partita da 0-0. Ogni gara per me è un test, anche quella di questa mattina lo è. Poi ci sarà quella di domani a Torino, quella di domenica prossima in casa con la Roma. Bisogna scendere in campo sempre concentrati e determinati».

    Giampiero Ventura la stupisce ancora?
    «Ventura è un allenatore navigato, che ha una buona carriera alle spalle. È bravo anche perché riesce a farsi comprare i giocatori per applicare il suo stile di gioco. Questo dimostra che per dare un volto ad una squadra ci vuole tempo e bisogna curare i particolari».

    Il gioco del Torino potrebbe mettervi in difficoltà più di altre avversarie?
    «Il bello del campionato italiano è che non ci sono gare scontate. Tutte le squadre possono mettere in difficoltà l'avversario di turno. Rispetto alla Premier League o ad altri campionati europei dove la qualità alla fine fa la differenza, in Italia sono tanti i fattori che incidono sull'esito di una partita. Atteggiamento e concentrazione fanno spesso la differenza, nell'arco di una stessa gara cambiano molte cose e lì sta ad una squadra riuscire a cambiare volto in corso e contrastare l'avversario».


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