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  • Sampdoria:|Sulle ali di Ferrara

    Sampdoria:|Sulle ali di Ferrara

     

     Signor Ferrara, in questo ritiro si è più corso che giocato a pallone. 
    «Beh, non è proprio vero e comunque eravamo in ritiro precampionato, l’aspetto predominante è quello fisico. Quasi ogni giorno abbiamo fatto doppio allenamento. Ed è capitato diverse volte che durante la seduta atletica abbiamo espresso concetti tattici. Anche durante il riscaldamento. Nel pomeriggio abbiamo sempre lavorato con il pallone, introdotto alcune idee, parlato di fase di possesso e di non possesso».
     
    La certezza è il 4-3-3. 
    «L’unica nota stonata di questo ritiro sono stati i guai fisici di Juan Antonio, che si porta dietro dalla scorsa stagione. Per il resto non ci sono stati infortuni seri. Il 4-3-3 è il modulo che corrisponde meglio alle caratteristiche dei giocatori, e che non voglio assolutamente snaturare. Ma come ho già detto non escludo che si possano trovare anche soluzioni diverse».
     
    Ora c’è Poli. 
    «La società gli parlerà, per cercare di capire quale sia la sua volontà. È un giocatore di notevole importanza. Se resterà, ci saranno da affrontare dei discorsi tecnici ma anche economici. Il ragazzo è arrivato con tanta voglia, sul lavoro è scrupoloso. Però il mercato è ancora lungo e proprio per le sue caratteristiche può avere richieste anche da squadre importanti».
     
    Ha provato giocatori in ruoli nuovo, come Krsticic e Obiang. 
    «Anche in questo caso mi devo ripetere. Non l’ho fatto di colpo, svegliandomi una mattina. Ne ho parlato prima con i diretti interessati. Nenad ad esempio lo aveva già fatto in passato ed è anche una necessità dovuta all’infortunio di Juan Antonio. Sia lui che Obiang mi hanno dato risposte positive, la squadra può avere equilibrio anche così».
     
    Dov’è il punto di equilibrio tra piedi per terra e aspettative? 
    «Nell’obiettivo da raggiungere, una salvezza serena, unita alla consapevolezza dei tifosi. Ovvio che loro abbiano anche altre aspettative, ma bisogna ricordarci da dove viene la Samp. Da un’annata difficile e una promozione ai playoff. La prossima stagione deve essere di mantenimento e consolidamento della categoria. Poi si potranno fare altri discorsi. D’altra parte mi sembra che nessuno finora ci abbia chiesto la luna. Chiedono semmai il massimo dell’impegno, le vittorie nei derby... anche i tifosi mi sembrano allineati con le aspettative della società. Ci sono le premesse per potere fare questo cammino insieme».
     
    C’è subito il Milan. 
    «Ne ho parlato ai ragazzi venerdì mattina. Deve essere per noi uno stimolo e uno sprone. Sarà una bella sfida e ora non si può sapere chi tra le due ci arriverà meglio e nemmeno dire se sarebbe stato meglio affrontare il Milan in un altro momento. A volte ti capitano quella serie di partite apparentemente facili e che invece si rivelano difficili. E viceversa».

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