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Sampdoria-Torino, retroscena Zaza: e quel 'no' a Ferrero...

Sampdoria-Torino, retroscena Zaza: e quel 'no' a Ferrero...

  • Lorenzo Montaldo
In estate il nome di Simone Zaza rimbalzava con frequenza sull'asse Genova-Torino. Lo volevano i granata, lo volevano i blucerchiati, e nell'ultimo giorno di mercato la situazione si è scaldata in maniera particolare, rendendo incandescente il triangolo Sampdoria-Torino-Zaza. Ma andiamo con ordine.

A raccontare il retroscena è l'edizione odierna di Tuttosport. Il Toro dall'inizio della sessione cercava l'attaccante del Valencia, tanto è vero che la dirigenza piemontese aveva trovato da subito l'intesa verbale con il calciatore. Petrachi però aveva chiesto tempo a Zaza e al suo entourage, perchè i granata erano intenti a sfoltire il reparto offensivo. Dopo la cessione di Niang, il Torino si era avvicinato nuovamente a Zaza, senza però riuscire a convincere il Valencia, che non voleva accettare l'offerta basata su un prestito oneroso senza obbligo di riscatto.

INSERIMENTO SAMP - Nel frattempo in gran segreto la Sampdoria aveva iniziato a muoversi. E tra la sera del 16 agosto e la mattina del 17 agosto aveva fatto sapere agli spagnoli di essere disposta ad accettare le condizioni messe sul piatto dal Valencia: prestito con riscatto obbligato. La dirigenza di Corte Lambruschini intanto aveva contattato anche Zaza e il suo procuratore per avere l'ok alla trattativa. Zaza aveva verbalmente confermato il suo 'sì' alla Samp, chiedendo però tempo prima di fomalizzare il suo assenso, avvisando contestualmente il Torino. Cairo e Petrachi a quel punto si erano visti costretti ad accettare la proposta del Valencia, due milioni per il prestito più 12 per il riscatto obbligato, e così Zaza ha sposato la causa granata, vestendo la maglia desiderata.

Ciò ha ovviamente causato l'ira di Ferrero, che si è sentito preso in giro, e pure del pubblico doriano. Domenica c'è Samp-Torino, e Zaza vivrà - da avversario - l'atmosfera del Ferraris che ha soltanto sfiorato da possibile beniamino. Probabilmente però dalla panchina. Chissà quale sarebbe stata la storia a divise invertite.

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