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  • Sampmania 2013: il migliore, il peggiore, la sorpresa e la delusione
Sampmania 2013: il migliore, il peggiore, la sorpresa e la delusione

Sampmania 2013: il migliore, il peggiore, la sorpresa e la delusione

Un anno tra alti e bassi, senza grande gioie ma con un immenso dolore: la scomparsa del presidente Riccardo Garrone, l’uomo del rilancio, colui che in dieci anni ha riportato la Sampdoria dalla serie B all’Europa. In campo si viaggia senza grandi idee e con pochissimi sbalzi di entusiasmo. La salvezza arriva con qualche affanno di troppo e l’inizio del nuovo campionato è un incubo a cui solo Mihajlovic riesce a mettere fine.

Il Migliore: Martin Eder. La cadetteria doveva essere il suo mondo e invece quando sale sul palcoscenico della serie A sembra esserci nato. La prima stagione non segna tantissimo (sette gol in tutto), nella seconda però si scatena ed eguaglia le reti di tutto il campionato passato in soli quattro mesi. E’il definitivo salto di qualità per un attaccante che corre come un terzino e salta l’uomo più di un’ala. Senza di lui la Samp rimane a luce spenta, da Rossi a Mihajlovic non viene mai messo in discussione, nel cuore dei tifosi entra per la capacità di trascinare la squadra e per l’immane quantità di sudore che lascia sulla sua maglia.

Il peggiore: Delio Rossi. Premessa, la società non lo aiuta con due sessioni di mercato sparagnine, senza soldi, idee e nomi importanti. Lo fa anche perché crede che il suo allenatore sia il fuoriclasse della squadra. Di fatto Rossi è un valore aggiunto solo per i primi due mesi del 2013 quando mette in cascina il fieno indispensabile per la salvezza. Poi però si perde, tra il finale di un campionato e l’inizio dell’altro mette insieme una ventina di punti, negli ultimi mesi appare in confusione totale e lascia la Samp nelle ultime posizioni della graduatoria. Il confronto con l’imbattuto Mihajlovic è impietoso per punti, gioco e classifica. La rosa a disposizione non era straordinaria ma il suo successore ha dimostrato che molto di più si poteva fare.

La sorpresa: Mauro Icardi. L’infortunio di Maxi Lopez gli regala la chance più importante della vita a soli 19 anni. Maurito la sfrutta alla grande con dieci gol in mezza stagione. Si presenta al grande calcio con la doppietta allo Juventus Stadium che vale tre punti fondamentali per la salvezza. Alla fine i gol saranno 10, quattro in unica sfida contro il Pescara, gli altri sparpagliati per dare linfa vitale alla corsa salvezza della Samp. L’estate lo porta nella Milano nerazzurra a fronte di un incasso da oltre 10 milioni per Corte Lambruschini. Affare da urlo per il Doria che lo aveva pescato non più di due anni prima nella cantera del Barcellona pagandolo non più di 500 mila euro.

La delusione: Edoardo Garrone. Dopo la stiracchiata salvezza della stagione 2012-2013 è lui stesso ad alzare l’asticella parlando di campionato tranquillo. Alle parole estive però non seguono i fatti, il mercato, Gabbiadini a parte, è un flop. E’ vero non lo gestisce lui ma si fida troppo dei suoi uomini che spesso appaiono impreparati per il compito. I tifosi lo contestano anche per alcuni virgolettati non perfetti. La Samp sembra avviata verso la serie B e lui fa, per ora, l’unica cosa realmente giusta: allontana Rossi e sceglie in prima persona il nuovo tecnico, Sinisa Mihajlovic. Lo aspetta scartando le candidature degli uomini di Corte Lambruschini, per ora i risultati dicono che ha avuto ragione, sarà un nuovo inizio?

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