Calciomercato.com

  • Sampmania: affidiamoci a Pradè, il visionario che sogna una grande Samp

    Sampmania: affidiamoci a Pradè, il visionario che sogna una grande Samp

    • Lorenzo Montaldo
    Daniele Pradè porta con sé, oltre ad una grande conoscenza del calcio e degli aspetti gestionali che ruotano attorno ad una squadra, anche un'autorità intrinseca che è fondamentale per una società relativamente 'giovane' come quella blucerchiata. La fase di individuazione e scoperta dei giocatori nella Sampdoria era già egregiamente coperta dal ds Osti e dallo scout Riccardo Pecini, quella di trattativa dall'avvocato Romei: a Corte Lambruschini, però, mancava il supervisore di tutti i comparti che devono lavorare a stretto contatto in un club.

    Una lacuna colmata da qualche mese da Ferrero con l'ingaggio di Pradè, chiaro segnale delle ambizioni doriane. L'arrivo a Genova dell'ex Fiorentina, personaggio molto conosciuto nel mondo del calcio italiano ed internazionale grazie anche ad una fitta rete di contatti e amicizie, rappresenta un messaggio ben preciso al mondo pallonaro: la Sampdoria alza lo sguardo verso l'alto, e punta a crescere ancora. 'Crescita' è una parola che Pradè ripete spesso. E i modelli del responsabile dell'Area Tecnica blucerchiata sono ben chiari; li aveva specificati lui stesso a fine anno: si guarda all'Ajax e al Siviglia, sognando di diventare il Borussia Dortmund. L'ambizione, è evidente, non manca al dirigente, e in questa direzione va anche il progetto di Casa Samp. Lo stesso Pradè, ricordando i suoi contatti con l'Ajax, aveva descritto così la società olandese: "Ho subito percepito la pulizia, l’ordine, l’organizzazione, il modo di trattare i giovani come piccoli professionisti. Lì senti profumo di cultura, di sapere, non troverai un ragazzo con la cresta o l’orecchino dentro il centro sportivo, magari fuori sì, ma dentro no. Perché non potremmo creare qualcosa di simile?"

    Già, perchè no? E' il visionario – per il momento – progetto di Pradè, che sogna una Samp di respiro europeo. In tre anni, questo il lasso di tempo che si era dato il dirigente. Ecco, se c'è una qualità che abbiamo imparato ad apprezzare in questi primi mesi blucerchiati è la capacità di usare le parole come sentenze, pietre tombali a cui dar credito. Frasi dirette, con cui si espone in prima persona. Soprattutto quando si riferisce a Schick dicendo che "è consapevole di poter migliorare tanto con noi", aggiungendo che "resterà al 99%". O quando prova a gettare acqua sul fuoco appiccato dal procuratore di Torreira affermando che l'uruguaiano "deve proseguire la sua crescita a Genova". Un sacrificio societario oggi per costruire le plusvalenze del domani, quelle da coltivare così da reperire i fondi per prelevare i nuovi Schick, Torreira e Skriniar. Un circolo vizioso, o in questo caso virtuoso se preferite, fatto di lavoro attento e programmazione accurata.

    Va dato merito a Ferrero di aver saputo scegliere con oculatezza i suoi collaboratori. Questo è il primo passo per costruire una realtà vincente, a Genova lo sanno bene avendo vissuto la 'Belle Epoque' di Marotta, il primo tassello posto dall'ex presidente Garrone per riportare la Samp dalla B all'Europa. Un buon dirigente vale più di due-tre fuoriclasse, è fuori di dubbio. Domenica Pradè si ritroverà di fronte la Fiorentina, la realtà con cui aveva iniziato il progetto che adesso vuole applicare in blucerchiato. Per il momento i viola guardano la Samp dall'alto in basso, per la precisione da 7 punti più in su. Il volto nuovo di Corte Lambruschini sogna di invertire la situazione. D'altro canto, "Se non hai Casa Samp non ci arrivi al sesto posto. E poi sinceramente punto anche a qualcosa di più e sono convinto che ci si arriverà". Parole e musica – dolcissima - sono ovviamente di Daniele Pradè.

    @MontaldoLorenzo

    Altre Notizie