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  • Sampmania: 'ccà nisciun è fesso

    Sampmania: 'ccà nisciun è fesso

    • Lorenzo Montaldo
    Mi perdoneranno gli amici napoletani se il celebre motto della loro città è scritto in maniera errata, ma il concetto è ben chiaro: 'cca nisciun è fesso, 'qua nessuno è fesso'. Napoli lo ha coniato, Totò lo ha reso celebre. Farebbero bene a ricordarselo tutti, in special modo quando si discute di Sampdoria e di (presunte) trattative con le grandi squadre del nostro campionato. Società a cui sembra scontato, se non doveroso, regalare giocatori a prezzo di saldo, magari dopo averli valorizzati e cresciuti. E poi diventare, perchè no, una comoda succursale distaccata della suddetta squadra in cui parcheggiare momentaneamente i calciatori. Oltretutto parliamo di proprietà con disponibilità economiche e introiti neppure lontanamente paragonabili a quelli di Corte Lambruschini. Ma seriamente deve essere la Samp ad abbuonare qualche milione alle cosiddette 'big'?

    Qua nessuno è fesso, già. O quantomeno si è fatto furbo con il passare del tempo. La riflessione prende spunto dai rumors attorno al giocatore che tutti vogliono ma che, purtroppo per gli altri, veste la maglia blucerchiata. Si tratta ovviamente di Patrik Schick, il centravanti che fa impazzire la Serie A (oltre che i difensori avversari, chiedere a Izzo, Burdisso e Ntcham per ulteriori delucidazioni). Forse sapere che un giocatore del genere gioca nella Sampdoria, e non in altre realtà più blasonate, non è molto facile da digerire. Però fa sorridere, anzi, fa proprio ridere leggere commenti di questo genere: "Alla Samp è un panchinaro, 15 milioni sono persino troppi". O anche "Va preso subito, e poi lasciato un altro anno alla Sampdoria". Quasi come se a Corte Lambruschini non si rendessero conto di avere tra le mani un predestinato, un calciatore dal destino luminoso, un attaccante che tocco dopo tocco vede lievitare il suo valore.

    Non ci vuole un esperto di calcio, o un grande conoscitore di talenti, per rendersi conto che Patrik da Praga ha qualità di un livello totalmente 'altro' rispetto alla media non solo della Sampdoria, ma pure di tutta la Serie A. Parliamo di un centravanti alto quasi un metro e novanta, freddo come un killer, e che accarezza il pallone come un trequartista. Dei più raffinati, oltretutto. E allora mi chiedo, perchè la Samp, che può battere cassa con parecchi altri calciatori per autofinanziarsi, dovrebbe privarsi di una futura plusvalenza ancor più succosa per donare, comodamente impacchettato e infiocchettato, Schick a squadre come l'Inter? La stessa squadra che, tanto per fare un esempio, ha pagato quasi 30 milioni Gabriel Barbosa, 12 gol in 28 partite da titolare in Brasile? Bisognerebbe essere 'fessi', appunto.

    La verità è che la Samp si potrebbe far ingolosire da offerte importanti, superiori ai 20 milioni, e se qualcuno mettesse sul piatto la famosa clausola rescissoria (circa 25) i blucerchiati sarebbero costretti ad accettare. Ecco perchè Ferrero e i suoi collaboratori stanno pensando di adeguare l'ingaggio di Schick, alzando la clausola fino a 40 milioni o, perchè no, toglierla definitivamente in modo tale da non avere vincoli in fase di trattativa. Se il Palermo ha saputo aspettare Dybala, vendendolo a 40 milioni dopo averlo svezzato con una stagione da titolare in A chiusa con 13 gol, cosa impedisce alla Samp di sognare un futuro con Schick - che per inciso di gol ne ha già fatti 9, con ancora svariate partite da giocare - per poi mettersi a trattare partendo da tutt'altra base?

    Un giocatore all'Inter lo abbiamo già regalato, ha segnato quasi 70 gol in quattro anni ed è già a venti in questa stagione: di nome fa Mauro, di cognome Icardi e i nerazzurri lo hanno pagato, in comode rate, neppure 13 milioni di euro. A Milano devono ancora smetterla di ringraziarci. Ripetere l'errore sarebbe un suicidio, e una stupidaggine. Una fesseria, appunto. E nel calcio, a questi livelli, i fessi non esistono.

    @MontaldoLorenzo

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