Sono passati solamente cinque mesi, e la Samp è già tornata al rango di provinciale del calcio dopo aver passato un'estate lassù insieme alle grandi. Il sogno Champions svanito sembrava non avere intaccato lo spirito del gruppo di Di Carlo ma, ma una volta sparito l'entusiasmo, i blucerchiati sono tornati indietro di diversi anni.

La sconfitta di Parma è difficile da digerire soprattutto per chi era abituato ad andare a giocare in trasferta sempre a testa alta, sfidando tutti allo stesso modo, imponendo il proprio gioco e cercando di vincere su ogni campo. Questa mentalità capace di fruttare qualche 'colpaccio' esterno (domenica 25 aprile 2010, Roma-Sampdoria 1-2), ha permesso alla Samp e ai suoi tifosi di ascoltare anche se solo per una volta le magiche note dell'inno della Champions, mettendosi alle spalle la blasonata Juventus.

La nebbia di Parma ha definitivamente cancellato quella squadra, la Samp di Di Carlo, con l'attenuante della stanchezza per i tanti impegni, non ha saputo controbattere allo spirito del Parma. Manca il coraggio di chi vuole a tutti i costi il bottino pieno e magari rischia anche di fare delle figuracce (mercoledì 28 ottobre 2009, Juventus-Sampdoria 5-1), ma che non cerca mai il punticino per muovere la classifica. Per i blucerchiati è arrivato il momento di capire che cosa realmente vogliono fare da grandi. Una stagione ad alto livello non basta per cambiare mentalità, il lavoro iniziato da Del Neri deve proseguire.

La fiducia verso dirigenza, squadra e tecnico non manca, i tifosi dimostrano sempre il proprio attaccamento incitando i propri beniamini in tutti modi e in ogni situazione: in queste condizione rischiare qualcosa di più è possibile. Mai più si dovrà vedere Pazzini tutto solo che sgomita tra i difensori avversari, obbligati ad inventarsi tiratore scelto in occasione di una punizione, unico modo per fare male all'avversario. La riscossa deve arrivare già domenica contro il Chievo: urgono i tre punti per ritrovare le zone alte della classifica e non lasciarle più.