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  • Sampmania: Eder da urlo ma non basta

    Sampmania: Eder da urlo ma non basta

    Martin Eder ha svoltato: da buon giocatore, è diventato bomber, trascinatore, luce, riferimento per i compagni e chi più ne ha più ne metta. Perché gli aggettivi per il 27enne di Lauro Muller non possono esaurirsi dopo così le prestazioni delle ultime settimane. Nove reti in campionato, cinque nelle ultime cinque gare e un bello schiaffo a chi pensava che il gol fosse il suo più grande incubo.

    Martin Eder ha svoltato, lavorando sodo, con un umiltà straordinaria. Così ha conquistato i tifosi fin dal primo giorno della su avventura blucerchiata quando Sensibile lo portò a Genova per trascinare fuori dall’inferno della serie B la squadra. Per la cadetteria era un fenomeno, si è capito subito, ma in serie A nessuno poteva scommettere che in due anni diventasse così decisivo.

    La Samp ha trovato il suo bomber, merito di Mihajlovic che regalando un’impronta offensiva alla squadra ha dato ad Eder la possibilità di giocare da attaccante vero, sfruttando la sua velocità, la sua potenza e limitando le sgroppate a perdifiato per rincorrere gli avversari verso la sua di porta. Non è un caso che il brasiliano si sia messo a segnare nel momento in cui il chilometraggio sia sceso. L’elogio a lui e a chi ha cambiato la Sampdoria spingendola fuori dal baratro è doveroso ma è bene sottolineare che Eder non è una prima punta e che la società debba per forza di cose trovare un centravanti vero per continuare a veleggiare lontano da acque agitate di classifica.

    A chiederlo è lo stesso Mihajlovic che vede in Eder un ottima seconda punta e che vuole fare di tutto per riportare il brasiliano nel ruolo dove potrebbe, addirittura, rendere di più. Un riferimento serve alla squadra che a volte deve rifiatare e per farlo non può ad oggi affidarsi al lancio lungo. Un riferimento serve a Gabbiadini che potenzialmente è devastante in zona assist più che in zona gol e servirà anche ad Eder che potrebbe sfruttare eventuali torri e liberarsi più agevolmente della marcatura asfissianti dei centrali delle squadre di serie A. La crescita di Eder non va limitata, il brasiliano è il fuoriclasse che la Samp stava cercando ma non può essere l’unica bocca da fuoco di una squadra che oltre a fare punti sa divertirsi e divertire ma che spesso negli ultimi sedici metri manca di freddezza.

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