Prima il Camp Nou e poi San Siro. La Sampdoria in pochi giorni profana due templi sacri del calcio grazie a prestazioni solide, magari poco spettacolari ma di un'efficacia straordinaria, capaci di mandare in crisi i super giovani del Barcellona e il Milan di Allegri. Ci sarebbe da montarsi la testa, ma nessuno lo farà. La serie B è ricordo ancora troppo fresco, anche se la favola iniziata a gennaio sembra non voler proprio esaurirsi. La resurrezione blucerchiata continua, ed ha avuto un punto di svolta inaspettato domenica pomeriggio alla 'Scala del calcio'.

Il gol di Costa, un po' di fortuna e tanto coraggio hanno cancellato il meno uno in classifica e regalato la prima impresa ufficiale a Ciro Ferrara. Il progetto è partito con il botto, e con le basi solide espresse da allenatore e dirigenza prima del ritiro di Bardonecchia. I giovani si sono dimostrati forti al punto giusto da non subire le pressioni di Camp Nou e San Siro. Rossini è stato un muro anche contro gente rapida come Boateng, Robinho ed El Shaarawy. Obiang in entrambe le occasioni è stato il migliore in campo. Sostanza, fisico, classe e ampi margini di miglioramento: il ragazzo è un prodigio e il primo esame nel calcio dei grandi lo ha dimostrato.

Poli si è messo a disposizione di Ferrara con tutta la sua professionalità: è un po' indietro, lo sa e non vuole strafare. Fino ad oggi ha lasciato la scena, ad altri ma il suo reintegro dona alla Sampdoria un centrocampo dal presente solido e dalle prospettive future straordinarie. Barcellona e Milan si sono arrese al lavoro di Ciro Ferrara. Il gruppo è solido, sa combattere e distendersi per fare male. La sua Samp non sarà mai squadra sfrontata, ma grazie all'equilibrio metterà tutti in difficoltà. A lui vanno i complimenti per aver dato la mentalità giusta ad una neo promossa che non vuole considerarsi tale. Sognare si può, le imprese di Barcellona e Milano insegnano.