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  • Sampmania: un attacco a rischio tagli

    Sampmania: un attacco a rischio tagli

    • Lorenzo Montaldo
    Concludiamo oggi il nostro giro di Sampmania relativi al mercato del Doria, analizzato reparto per reparto. Dalla settimana prossima ricomincerà il campionato, e sono quasi certo che il tempo per sviscerare i movimenti futuri della Samp ci mancherà. Finalmente, aggiungerei, anche se resto particolarmente scettico in merito alla ripresa della Serie A. Comunque nei prossimi articoli si parlerà di calcio giocato, e le discussioni sui giocatori che potrebbero salutare Genova e gli eventuali sostituti resteranno confinate in secondo piano.

    Al netto delle difficoltà economiche dei blucerchiati, il reparto che presenta le situazioni più delicate da gestire è l’attacco, evidentemente incompleto. Manca il giocatore di estro, rapido, capace di saltare l’uomo, compito che in teoria sarebbe toccato a Rigoni o Maroni e che oggi rimane vacante nello scacchiere di Ranieri. L’unico a poter ricoprire tale ruolo è Ramirez, seppur con caratteristiche diverse. L’aspetto paradossale però è che l’attacco della Samp è sì poco prolifico, e lo testimonia il basso numero di reti segnate, ma andando più nello specifico si scopre che, tutto sommato, i singoli interpreti presi uno a uno hanno mantenuto una discreta media realizzativa.

    Nella classifica dei gol fatti la Samp è quartultima, alla pari del Torino e anche del Milan. I blucerchiati hanno segnato 28 volte, 1,12 a partita, peggio hanno fatto soltanto Brescia, Udinese e Spal. La sterilità doriana non può essere imputata solo alla fatica accusata nella prima parte di stagione dal suo miglior giocatore, Quagliarella, anche perché il numero 27 dopo un avvio in sordina aveva messo a referto 6 reti nelle ultime 7 gare. Così facendo le marcature erano salite a 9 in campionato, un bottino di assoluto rispetto per un 37enne che per forza di cose però non può - e non deve - essere l’unica arma per una formazione destinata alla lotta salvezza. L’altro protagonista del reparto, Gabbiadini, è un po’ sottotono ma vanta comunque 6 finalizzazioni all’attivo mentre il terzo componente, Ramirez, è a quota 5. Il dato che salta all’occhio è piuttosto evidente: loro tre da soli hanno firmato il 71% delle reti complessivamente messe a segno dalla Samp.

    Non si può dire quindi che gli attaccanti non stiano rendendo a livello numerico. Anzi, forse la fase offensiva è quella che ha patito meno problemi dell’intera squadra (il che è piuttosto preoccupante). C’è però un altro aspetto abbastanza inquietante di cui tenere conto, e riguarda le possibili evoluzioni di mercato in casa doriana. Ad esempio, a Genova hanno già iniziato a circolare con insistenza le voci relative ad una possibile rinuncia a Ramirez per ridurre il monte ingaggi e fare cassa. Concetto simile anche per Gabbiadini, che non ha probabilmente mantenuto le alte aspettative riposte in lui, ma resta sulla carta uno dei pochi giocatori ‘di categoria’ in seno alla Samp, seppur con tutte le perplessità legate ad un ruolo non suo (ho sempre pensato che desse il meglio da esterno largo nei tre, come lo impiegava Mihajlovic). Anche lui da qualche tempo viene dipinto come sacrificabile su di un altare di bilancio che mai come quest' estate gronderà sangue.

    E Quagliarella? Per il centravanti stabiese sino a poco tempo fa ipotizzavo un impiego simile a quello studiato per Totti a fine carriera, per spezzare la partita negli ultimi minuti fungendo da chioccia per i giocatori giovani. Anche perché la presenza di un totem intoccabile come il numero 27 più o meno inconsciamente scoraggia altri attaccanti simili per caratteristiche e ruolo a trasferirsi alla Sampdoria (anche se temo che il principale incentivo restino, come sempre, i soldi). Questo in astratto. La realtà dei fatti, invece, racconta che oggi Quagliarella è l’unico punto fermo di una formazione alla disperata ricerca di certezze e sicurezze. 'Quaglia' non è un’alternativa di lusso, è un titolarissimo, e guai a farne a meno. Il fatto che non ci siano garanzie sul lungo periodo in merito alla sua tenuta fisica e capacità di spendere energie come un ragazzino a 37 anni, al contrario, è una tremenda spada di Damocle sul futuro doriano. In panchina poi langue Bonazzoli, molto volenteroso e capace di guadagnarsi una seconda occhiata più approfondita, ma non ancora formato abbastanza formato da reggere da solo il peso dell’attacco. Stesso discorso per La Gumina, che oltretutto costerà parecchio (più di 6 milioni). E Caprari? Se il Parma dovesse riscattarlo, toglierebbe una grana alla Sampdoria che lo ha ceduto in fretta e furia, ma un giocatore con quelle caratteristiche continua tutt’ora a non essere presente nella rosa doriana. 

    Come potrebbe comporsi quindi l’attacco 2020 della Sampdoria, ammesso e non concesso che i blucerchiati restino in Serie A? Quagliarella, Bonazzoli e La Gumina dovrebbero essere sicuri di una maglia, il destino passerà dalle valutazioni di Gabbiadini e Ramirez. Io non credo che l’eventuale cessione dei due giocatori sia in grado di portare agli uomini mercato blucerchiati mezzi economici sufficienti ad acquistare sostituti all’altezza dei due partenti. Quasi certamente non potranno essere al livello di Ramirez, ma difficilmente raggiungeranno anche Gabbiadini, seppur criticato da una parte del pubblico, che sottolinea la sua apparente indolenza. Per quanto riguarda l’attacco, in sostanza, mantenere il reparto invariato, iniziando magari a preparare il terreno per il futuro passaggio di testimone di Quagliarella, lo riterrei già una mezza vittoria. Eppure ho il tremendo sospetto che sarà proprio la zona di campo in cui assisteremo alle maggiori trasformazioni. E non sono sicuro che si tratti di un bene.

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