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  • Sampmania: l'effetto-torrone

    Sampmania: l'effetto-torrone

    • Lorenzo Montaldo
    Grazie a Milan-Sampdoria potrò finalmente parlarvi dell’effetto-torrone. L’effetto torrone è quella sensazione che avverti al termine del pranzo di Natale. Sei strapieno, barcolli, ma non vedi l’ora di concludere la mangiata con un bel dolce grasso e succulento. Finalmente arriva il momento tanto atteso: di solito tua madre - ma può essere anche la suocera - apre la cassettiera, tira fuori un bel pacchetto argentato, tu ti lecchi i baffi pensando ad un delizioso torrone cioccolatoso a base di gianduia e nocciole e taaac, spunta lui. Lo stramaledetto torrone bianco, quello che di solito piace soltanto a tua madre (o a tua suocera) e a tua nonna. Quello che sembra un chewing gum, però meno gustoso e più difficile da mangiare. Quello che ti lascia la bocca come l’Algeria in piena siccità. Io mi domando perchè lo producano ancora. Toglietelo dal commercio, lo odiamo tutti.

    In realtà poi una fettina del povero torrone bianco in bocca te la infili comunque. E non è neppure così orribile. La sua pecca è che arriva sempre quando ti aspetti altro. Un po’ come successo ieri alla Samp. Ad un certo punto, durante il secondo tempo, ero quasi certo che i blucerchiati avrebbero piazzato un bel torrone al gianduia direttamente nella porta di Donnarumma, con tanti saluti al grande Ibra day. Non ci sono riusciti, ma di poco, e tutto sommato Milan-Samp la possiamo considerare anche come una mezza occasione sprecata. Il Doria ha avuto almeno 3 palle gol nitide, persino più nitide rispetto a quelle capitate alla squadra di Pioli, e ad un certo punto il successo in trasferta a San Siro non sembrava assolutamente fuori portata. 

    L’effetto-torrone però se lo sono beccato anche i 60mila tifosi rossoneri arrivati allo stadio per osannare il loro nuovo re. Quante volte avete sentito parlare di Ibrahimovic in questa settimana? Il gol dello svedese sembrava praticamente una formalità. Già, peccato però che a Colley e Chabot questo argomento non interessasse. I centrali doriani ieri parevano due blocchi di cemento piazzati davanti alla porta di Audero per inchiodare a terra il trentottenne colpo di mercato rossonero. Compito peraltro portato a termine alla perfezione. Per carità, quel giocatore lì è il mio centravanti preferito dell’era recente, fortunatamente ha giocato soltanto 20 minuti dopo mesi di inattività, tutto quello che volete, ma il tedescone e il gambiano sono stati praticamente perfetti.  E meritano un plauso. A Milano hanno questa tendenza a vendere la pelle dell’orso anzitempo. Nel calcio è la peggior scelta possibile. Anche perchè poi il torrone ti va di traverso. 

    La gara contro i rossoneri, oltre ad un punto importante principalmente per il morale e per tenere comunque a distanza le dirette concorrenti, restituisce sostanzialmente tre indicazioni. La prima è che la Samp ha ritrovato solidità difensiva, la seconda è che l’idea di gioco di Ranieri si basa principalmente sulla ripartenza rapida, e la terza è che il peggior errore possibile adesso sarebbe quello di ritenere il mercato inutile o ‘superfluo’. Milan-Samp anzi ha reso piuttosto evidente la necessità blucerchiata di individuare, nell’ordine, un centrale di difesa affidabile da alternare a Colley, Chabot e Murillo, un esterno puro e, soprattutto, un dannato centravanti. Uno cattivo, feroce, che attacca lo spazio con il sangue agli occhi e si butta dentro l’area. Il mio ideale di calciatore per caratteristiche sarebbe, con le debite proporzioni ovviamente, uno alla Milik. Temo purtroppo che non esista un calciatore del genere all’interno delle disponibilità della Samp. Eventualmente mi ‘accontenterei’ pure di una freccia da contropiede, alla Defrel per intenderci, al netto di eventuali problemi fisici del francese.

    Tutte da verificare sono le disponibilità economiche blucerchiate in sede di mercato, ma questa è un’altra storia. Il primo passo sarebbe riconfermare in blocco tutti i calciatori scesi in campo ieri, senza apportare pericolosi correttivi - leggasi, cessioni - ai 14 giocatori che compongono lo zoccolo duro della Samp, da cui non si può prescindere per raggiungere la salvezza. Per convincerli, avrei un’idea: proponiamo a tutti quanti una fornitura di torrone al gianduia al termine del campionato. Con una clausola però: vietato sostituirlo con quello bianco a fine stagione. 

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