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  • Sampmania: non facciamoci prendere alla gola

    Sampmania: non facciamoci prendere alla gola

    • Lorenzo Montaldo
    Sembra incredibile che secondo alcuni la Sampdoria non abbia la possibilità di imporre le proprie condizioni neppure per i suoi gioielli più scintillanti. Quei calciatori che, se giocassero in un’altra società, starebbero facendo impazzire tutti i direttori sportivi e i dirigenti. Prendete Schick, per esempio. Che ha sì avuto un problema fisico da non sottovalutare, ma che ora è perfettamente guarito e fa gola a mezza Europa. Ecco, oggi l’Inter, che lo corteggia da mesi e mesi, nonostante la fitta concorrenza e un accordo di massima già sbandierato ai quattro venti torna a bussare alla porta della Sampdoria, proponendo di rivedere le condizioni per il talento ceco. Non più cessione immediata, bensì prestito oneroso con diritto di riscatto e pagamento posticipato. In sostanza, la formula migliore in assoluto per i nerazzurri (minimo rischio, massima rendita) ma la meno conveniente per la Samp che si ritroverebbe con il minor profitto possibile a fronte di un rischio elevatissimo. Oltretutto si tratta di una proposta formulata a suo tempo anche dalla Juve, e già rigettata dal Doria peraltro.

    Un giorno forse qualcuno ci spiegherà perché i blucerchiati sembrano tenuti a fare gli interessi dei nerazzurri. E’ una situazione già paradossale e ridicola di suo: di solito è il più ricco a concedere ‘favori’ al più povero, o il più ‘potente’ al più debole. A Genova funziona in maniera opposta; chissà perché, poi. Ma tolto questo paradosso, viene da chiedersi per quale motivo il club milanese stia tentando in tutti i modi di tirare la corda fino al limite. Forse l’Inter si sente ‘al sicuro’ visto il gradimento del ragazzo, che sembra preferire la Serie A e la corte di Spalletti a qualunque altra alternativa, e sta provando a strappare le condizioni più vantaggiose. Anche senza curarsi delle tante società che gli hanno posato gli occhi addosso, e che hanno disponibilità economiche tali da permettere loro di porre sul piatto offerte in contanti, e subito. E’ plausibile, ma se così fosse all’Inter, e allo stesso Schick converrebbe ricordare un paio di dettagli: il primo, insignificante, è che il suo cartellino è tutt’ora di proprietà della Sampdoria, che ha il diritto e il dovere di scegliere la soluzione più conveniente per l’U.C. Sampdoria, e non per l’F.C. Internazionale Milano, o per Patrik Schick. Le decisioni si prendono di comune accordo, è logico, ma senza forzare la mano. In particolare quando le condizioni non lo permettono. E qui veniamo al secondo ‘particolare’ di cui tenere conto.

    Schick ha un contratto sino al 2020 con la Sampdoria. E dal momento che l’accordo è stato firmato da tutte le parti in causa, è impugnabile sino ad un certo punto. Schick guadagna ‘poco’ per gli standard del mercato, è vero, ma il contratto recita comunque 2020. 2020, ossia ancora 3 (tre!) anni di contratto. La Samp, dal canto suo, un passo lo ha fatto: offerta per il rinnovo, a cifre più che triplicate. Lecito rifiutare, ma allora è inutile porre l’accento su quanto sia basso il salario di Schick rispetto al mercato per spingere verso la cessione. Questa, ovviamente, è la situazione estrema, il caso limite. Non si andrà al muro contro muro, ma la Sampdoria potrebbe anche indirizzare la scelta di Schick. Ad esempio accettando le proposte del Monaco, o del Psg, o del Borussia Dortmund, o della Roma, o del Napoli, o di una delle altre miriadi di società che hanno fatto almeno una telefonata per Schick. E magari, perché no, rifiutando quella dell’Inter. Non per ‘cattiveria’, o per partito preso, ma semplicemente perché non è la più conveniente per l’Unione Calcio Sampdoria. Anche perché una società di media serie A non può essere ostaggio del volere di un ragazzo di 21 anni forte, fortissimo, ma che ancora ha tutto da dimostrare.

    La Sampdoria avrebbe anche il potere di trattenere Schick a Bogliasco se le proposte non dovessero soddisfarla. Magari inizialmente il numero 14 doriano si presenterebbe immusonito agli allenamenti, ma voi pensate davvero che un professionista di quel livello giochi male volutamente per ripicca ad un club che prova legittimamente a fare i suoi interessi, con il rischio di veder svalutato il suo capitale tecnico (e di conseguenza, economico) per una stagione grigia? Io ci credo poco. Ora l’importante per la Samp è non farsi prendere alla gola. E non accettare condizioni ridicole: questa volta ne ha la possibilità.

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    @MontaldoLorenzo

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