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  • Sampmania: un mercato all'insegna del 'Poi lo faccio'

    Sampmania: un mercato all'insegna del 'Poi lo faccio'

    • Lorenzo Montaldo








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    C’era qualcuno ieri a Genova? Non lo so, non ne ho idea, non voglio saperlo
    . Eviterò accuratamente e scientemente l’argomento nel Sampmania, in modo tale da evitare un esaurimento o una crisi di nervi in caso di delusione. Parlerò di un altro tema che mi sta particolarmente a cuore, ossia il mercato della Sampdoria. Il mercato della Sampdoria ricorda veramente molto da vicino il sottoscritto alle superiori. Negli anni dell’adolescenza e immediato post adolescenza, sono stato per almeno un lustro Campione del Mondo di salto della responsabilità, e soprattutto tra i primi tre-quattro migliori posticipatori del globo. “Poi lo faccio” non era soltanto una frase ricorrente: era un mantra, una filosofia di vita, un modo di essere. Non vi dico quante volte mi sono ritrovato con impegni incombenti, lezioni da preparare all’ultimo (quindi male), fogli da firmare dimenticati chissà dove e compagnia bella. Crescendo le scadenze sono cambiate, e le mie priorità pure. Adesso tento di organizzare e programmare il più possibile, ma la tendenza a posticipare un po’ mi è rimasta.  Che si tratti di presentare una domanda all’Inpgi, o della tassa da pagare, della comunicazione al commercialista o di andare a tagliare i capelli.

    Ecco, la campagna acquisti blucerchiata ad oggi ricorda il mio stile di vita da diciassettenne. “Poi lo faccio” “Dopo ci penso” “C’è tempo”, salvo poi arrivare all’ultimo, quando tempo per imbastire operazioni corpose e complesse non ce n’è più, e manca pure lo spazio di manovra per fare le cose per bene. Che poi è precisamente la distanza che passava tra i miei voti e quelli del mio compagno di banco, tra il fare le cose bene e il farle male. L’infame tirava fuori 8 o 9 in tutte le materie. Mica era colpa sua. Semplicemente, lui iniziava a muoversi un po’ prima. Nel calciomercato (e pure alle superiori), fa tutta la differenza del mondo.

    Non credo che la dirigenza doriana lo faccia per negligenza. Penso che sia più che altro una situazione dovuta a un immobilismo ‘altro’ (legato alla vendita della società? Alla mancanza di fondi per fare mercato? Ai parecchi esuberi in rosa di difficile collocazione? Credo si tratti di un mix di queste componenti). Il risultato, però, è lo stesso. E così pian piano luglio è diventato agosto, agosto è scivolato via e ci si ritrova a pochi giorni dal gong di fine mercato con almeno due colpi importanti da chiudere. E dire che secondo me ci sarebbe bisogno anche di un centrocampista di qualità, in grado di fare il titolare, un portiere di riserva e, perchè no, anche di un difensore. Il tutto senza pensare ai calciatori in esubero da  piazzare, i vari Sala, Regini, Thorsby, Capezzi, Ramirez e Bonazzoli.  Giorni rimasti, 5: povero Osti, so come ci si sente. Per me era lo stesso durante l’estate pre-maturità.

    E dire che la Samp era partita bene, anzi, benone: gli arrivi in serie di Maroni, Murillo, Augello e Depaoli mi avevano fatto davvero ben sperare. Mi sembrava anzi che la società, volendo evitare gli errori dello scorso anno – ricordate l’ultimo giorno e la ricerca spasmodica di una punta, poi conclusa con l’arrivo di un trequartista? – si stesse attivando anticipatamente proprio con questo obiettivo. Da lì in poi il vuoto pneumatico. Anzi, non proprio il nulla cosmico: ci sono state trattative estenuanti, dilatate nel tempo, impostate tutte (sarà un caso?) sul prestito con diritto o obbligo di riscatto. In soldoni, niente 'cash' adesso: ci rivediamo tra un anno.

    In tutto ciò, a soffrirne è la Sampdoria che è decisamente più debole di un anno fa, e si ritrova pure senza un’ossatura ben precisa
    . Ad oggi il Doria non ha i calciatori adatti a realizzare il disegno tracciato sulla carta, e questo è probabilmente lo scenario che più di tutti spaventa e spaventava Di Francesco. Continuo a credere che se prendi un allenatore del genere, devi mettere in conto di affidargli i calciatori con le caratteristiche precisamente richieste. Non puoi pretendere che sia lui ad adattarsi al materiale a disposizione, anche se il buon senso dice il contrario. Il fatto che oggi probabilmente verranno concretizzate almeno due operazioni non cambia quello che è il concetto generale. C’è tempo per riparare? Non lo so, parlo per esperienza personale e vi dico che qualche volta ci riesci, e altre no. Devi metterlo in conto, quando decidi di vivere così. Per fortuna, tutti cambiamo. Ci sono riuscito io (almeno in parte), può farcela anche la Samp. L’importante è non rischiare la bocciatura nel tragitto.

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