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  • Sampmania:| Questo è il vero Guberti

    Sampmania:| Questo è il vero Guberti

    Un gol alla Del Piero (o alla Messi per dirla alla Di Carlo), un altro fortunoso con la complicità di Gazzi, e Stefano Guberti si prende la scena del 'Ferraris', regalando alla Samp la vittoria in casa che mancava da oltre un mese. Due reti per dimenticare l'Europa Legaue e per ricominciare a correre verso le zone alte della classifica. Ma chi è veramente Stefano Guberti? Quello contro il Bari è sembrato un giocatore finalmente maturo, capace di correre su tutta la fascia per poi emozionare il pubblico con une gemma di pura classe da far rivedere a figli e nipoti. Peccato che l'esterno, ancora in comproprietà tra Sampdoria e Roma, non sia sempre così.

    La stagione scorsa a Marassi aveva dato l'impressione di essere un ragazzo dal grande talento ma dal poco spazio, visto che Del Neri gli preferiva spesso Mannini e Semioli in una nome della fisicità. Scelta giusta, visto il risultato finale. Nel mercato povero di emozioni di quest'estate i tifosi avevano applaudito la decisione di riprendere il folletto ex Bari, convinti che potesse finalmente esplodere. E l'inizio di stagione gli aveva dato ragione: a Brema Guberti entra sul 3-0, dà la scossa ai suoi, arriva il gol di Pazzini e le speranze di poter entrare in Champions Legaue rinascono.

    Al ritorno parte titolare, a sorpresa fa il trequartista, corre come un dannato, dispensa duetti di grande classe con Cassano: fino a quando rimane in campo la Samp sarebbe qualificata, finale amarissimo ma dimenticato per fortuna. Grande partita anche contro la Lazio, poi piano piano le sue prestazioni iniziano a scendere per sprofondare dopo il gol all'Inter e l'esclusione di Cassano. Il giocatore annaspa, non trova le giocate che lo contraddistinguono, e Fantantonio sembra mancargli terribilmente. Di Carlo a volte lo tiene in panchina per evidenti difficoltà, gli altri non fanno molto meglio e il posto in squadra è salvo. Encomiabile sotto l'aspetto dell'impegno, è spesso troppo brutto per essere lui.

    La scossa arriva contro il Psv. Guberti non gioca una delle partite più importanti della stagione, o meglio entra al 23' della ripresa quando la frittata ormai è per metà fatta. Il ragazzo ha carattere, e con il Bari entra in campo che sembra una furia: non sbaglia un pallone, cercando spesso la giocata semplice, poi arriva la perla del 2-0, la palla sotto l'incrocio, l'esultanza spezzata dal passato barese, e tutto attorno lo stadio in delirio per un colpo che qualcuno pensava di non rivedere mai più dopo l'addio a Cassano. Questo è il vero Guberti. Adesso serve continuità. 

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