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  • San Jovetic:| Fiorentina e Juve piangono...

    San Jovetic:| Fiorentina e Juve piangono...

    Prudenza. Tanta e obbligatoria. Sì perché prima di arrivare a capire se Jovetic potrà tornare o meno in campo, sabato sera contro la Juventus, bisognerà aspettare ancora un po’.
    Il giorno giusto potrebbe essere domani quando il talento montenegrino — dopo essersi consultato con il medico — verificherà se il dolore al muscolo finito ko nel corso del match con il Cesena, c’è ancora, oppure la situazione è definitivamente risolta.
    Una cosa è certa: in ogni caso nessuno chiederà a Jovetic di forzare i tempi o di accelerare il recupero per poter giocare la super-sfida con la Juve. L’infortunio che ha costretto Jo-Jo a saltare le trasferte di Parma e di Catania è di quelli che possono avere ricadute pericolose e così, prima di poter tornare a correre regolarmente, il giocatore dovrà risultare completamente guarito.

    La sensazione — perchè di questo, fino ad oggi, si tratta — è che nella migliore delle ipotesi, Jovetic possa riprendere ad allenarsi come i compagni a partire dalle prossime ore, che in occasione della sfida con la Juve possa essere convocato per poi, eventualmente, mettersi a disposizione di Delio Rossi a partita in corso.
    La volontà di Jovetic? Una e una sola: l’attaccante vorrebbe fare di tutto per non rinunciare alla partita più attesa della stagione. Partita che fra l’altro potrebbe rappresantare l’appuntamento chiave per aiutare la Fiorentina a raddrizzare la strada nella lotta per la retrocessione.

    La Juve piange per gli arbitri e la Fiorentina per la classifica, più che una partita potrebbe essere un lacrimatoio. Ma da parte viola è anche la miglior occasione per nascondere l’ansia del presente e riaccendere l’interesse alzando il livello del confronto. Fiorentina-Juve è un richiamo istintivo e un marchio di garanzia (e forse c’è il rischio che lo stadio si riempia). E comunque chi non saltà bianconero è, la strofa brevettata rimbomba da sempre nelle orecchie, farà effetto risentirla dopo i mesi della passione ridotta nel Franchi semivuoto.

    Resta il fatto che la Fiorentina, intesa come società, è molto proccupata. Il silenzio stampa della Juve è una dichiarazione di battaglia aperta nei confronti del sistema e la Fiorentina ha già visto a Parma (rigore concesso nel finale per la trattenuta di Cassani su Giovinco) come l’ambiente possa ispirare interpretazioni severe da parte dell’arbitro, nell’occasione Rizzoli. Lo stesso direttore di gara ha considerato regolare l’intervento commesso da Carvalho su Matri in Genoa-Juve: stessa maglia tesa, stesso movimento, decisione diversa. Ma come: a Parma sì e a Genova no? Logico che su questa differenza si sia buttata a pesce proprio la Juve; ancora più logico che la Fiorentina non voglia essere danneggiata due volte, se così si può dire, da interpretazioni arbitrali condizionate o ispirate dalle proteste retroattive.
    A Parma ci fu la «panolada» per i torti arbitrali e l’incasso a fine partita con l’interpretazione corretta ma nello stesso tempo generosa da parte di Rizzoli. Per evitare che sabato contro la Juve succeda qualcosa di simile, la Fiorentina fa sapere di essere all’erta. In codice: se la Juve mette le mani avanti e si lamenta, la Fiorentina avverte in anticipo che non è disposta a pagare per le colpe degli altri. Soprattutto perché — usiamo il condizionale — sarebbe la seconda volta. Il silenzio stampa della Juve genera la silenziosa preoccupazione della Fiorentina, ma certo il tema non passa inosservato se il vicesindaco Nardella, parlando a Radio Blu, entra sull’argomento così: «Spero che l’arbitro sia sereno. La Juventus alza i toni? Tutte le squadre sono chiamate ad un senso di responsabilità e comunque la Fiorentina non può pagare per problemi della Juventus che hanno ben altra origine». E siamo solo a martedì. L’ipotesi del ritiro anticipato non c’è, almeno da parte della società. Ma oggi si radunerà la squadra e magari, come è già successo in passato, saranno Rossi e i giocatori a chiedere di riunirsi in anticipo.


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