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  • San Siro:|La Scala del calcio adesso teatro dei fischi

    San Siro:|La Scala del calcio adesso teatro dei fischi

    Da teatro del calcio a teatro dei fischi. San Siro ormai ospita solo tifosi imbestialiti contro le proprie squadre. Neppure contro il Siena, l’Inter è riuscita a spazzare il tabù e il bilancio diventa imbarazzante: in cinque partite giocate (tra campionato ed Europa League) 3 sono state le sconfitte, 2 i pareggi e 11 le reti incassate. Martedì contro l’Anderlecht era stato Mexes a ribellarsi al popolo furente del Milan (dito medio), ieri è stata la volta di Sneijder che si è limitato a un labiale polemico al momento della sostituzione. Nella storia del calcio non era mai successo che le due milanesi perdessero nella stessa stagione le prime due giornate casalinghe di campionato. All’Inter, in particolare, non succedeva dalla stagione 1936-37. Il Siena ci aveva provato sedici volte a espugnare il Meazza: al 17º tentativo è arrivata l’impresa. Serse Cosmi ha quasi ballato in campo dalla gioia.


    Stramaccioni si è affannato a difendere le sue idee. Ieri ha mantenuto tre giocatori offensivi in campo, senza preoccuparsi dei rischi che avrebbe corso. Il cinico Siena ha colpito duro due volte: prima con Vergassola e poi con Valiani, vanificando così gli sforzi dei nerazzurri che hanno costruito molto ma concluso male. Moratti ha lasciato lo stadio arrabbiato. Prima di sedersi in tribuna era sembrato ottimista: «Basta con questa storia della scaramanzia, non ho portato né amuleti né il sale. San Siro non può essere un nemico». Profezia sbagliata. Stramaccioni dopo il due a zero incassato dai toscani ha dovuto dargli delle spiegazioni convincenti: «Il presidente è venuto nello spogliatoio prima e dopo la partita. C’è unità d’intenti, andiamo avanti tutti nella stessa direzione. Sta a me trovare l’equilibrio giusto senza buttare all’aria ciò che abbiamo fatto finora. Questa è stata la nostra migliore gara casalinga. Serve continuità nei risultati e dei miglioramenti nelle ripartenze perché soffriamo troppo centralmente».

    Il fatto che la Juventus si trovi avanti di sei punti non sembra rilevante: «Se guardassi ora la classifica sarei più inesperto di quello che sono. Non è proprio il caso di fare questi ragionamenti». I tifosi però vorrebbero vedere qualcosa di meglio: «I fischi fanno male - ammette il tecnico nerazzurro sta nascendo un progetto nuovo e abbiamo bisogno di sostegno. Per fortuna la curva non ha mai smesso di incitarci».


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