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  • Sanremo, ascolti boom: Achille Lauro esagerato, super Rita Pavone

    Sanremo, ascolti boom: Achille Lauro esagerato, super Rita Pavone

    • Francesco Guerrieri, inviato a Sanremo

    La prima è andata. Il sipario si chiude su Sanremo, è arrivato il momento di tirare le somme: bilanci e pagelle. Da oggi a sabato, ogni sera racconteremo il Festival con i nostri voti. Intanto arrivano i primi dati degli ascolti: media di 10 milioni e 58 mila telespettatori con il 52,2% di share. 

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    IRENE GRANDI 5 - Tra il 2020 e il 2002 cambia poco. Chiudendo gli occhi sembrava di tornare indietro nel tempo, riaprendoli ci si accorge dei suoi 50 anni. Ammicca ma non ispira. Un Vasco Rossi versione femminile, non è un caso che la canzone gliel’abbia scritta lui. 


    MARCO MASINI 5 - Il testo della canzone è anche buono, ma quando alza il tono della voce si abbassa il voto. Nona partecipazione a Sanremo, nel 2004 l’ultima vittoria. Ma stavolta non ci sembra proprio sia il suo anno 

    RITA PAVONE 7,5 - A 74 anni è la più giovanile tra i primi artisti. Rock and roll, Rita. Voce pazzesca, una grinta che fa invidia ai ventenni: un pezzo della musica italiana che dopo 47 anni torna al Festival di Sanremo. 

    ACHILLE LAURO 4 - Si presenta con un mantello dark che non ha bisogno di parole, poi parte la musica e... rimane con un body dorato. Si carica e ci prende gusto, ma è difficile seguire la musica vedendolo vestito in quel modo. E anche il testo convince poco. 

    DIODATO 6 - Parte con le mani in tasca, ritmo basso e poco altro. Qualche acuto qua e là, ma si conquista la sufficienza grazie a un’intonazione perfetta. 

    LE VIBRAZIONI 6,5 - Fanno quello che ci si aspettava, come un bomber che la butta dentro: ordinaria amministrazione. Bene la versione gestuale per i sordomuti. 

    ANASTASIO 7,5 - Quando canta spara come una mitraglietta. Obiettivo messo a fuoco come un rigorista che cerca l’incrocio. E non sbaglia un colpo. 

    ELODIE 5 - Il testo è di Mahmood. E si vede. La canzone non se la sente sua, non fa niente per nasconderlo. Esibizione forzata, i movimenti lasciano il tempo che trovano. Fuori ruolo. 

    RIKI 5,5 - È intonato e parte anche bene, alla lunga si rivela banale e scontato: per noi è un no, sia per quanto riguarda il testo che per l'interpretazione.

    ALBERTO URSO 6 - Senza infamia e senza lode. Non sbaglia, ma si presenta con un profilo troppo basso. Per vincere serve qualcosa di più. 

    BUGO E MORGAN 6,5 - Estro e fantasia per il pubblico di Sanremo. I classici ribelli, un tocco di pazzia che non fa mai male. 

    RAPHAEL GUALAZZI 7 - All’una passata è riuscito nell’impresa di tenere sveglio il pubblico dell’Ariston con i suoi guizzi al piano. Applausi notturni.

    GIOVANI

    EUGENIO IN VIA DI GIOIA 6 - Sono loro ad aprire il sipario dell’Ariston. Ghiaccio rotto ed entusiasmo alle stelle, nonostante il cappellino giallo di Eugenio, il cantante. 

    TECLA 6,5 - Mezzo voto in più per la 16enne Tecla, che ha passato la prima selezione con il 50,6% delle preferenze. Di poco, come un gol al 90’. Arrivederci alla semifinale di venerdì.

    FADI 7 - Sull’impostazione vocale ci si può lavorare ancora, ma il timbro legava molto bene con un arrangiamento poco interessante ma coerente col personaggio. Complessivamente più che positivo. 

    LEO GASSMAN 7 - Nipote di Vittorio, figlio di Alessandro. Pressione ne abbiamo? Eppure Leo è riuscito a lasciare il ricordo della sua voce e non del suo cognome. Applausi dell’Ariston, appuntamento a venerdì anche per lui. 

    OSPITI

    TIZIANO FERRO 8 - Si presenta scendendo le scale dell’Ariston come se fosse a casa: zero ansia, le note di “Nel blu dipinto di blu” di Modugno lo mettono a suo agio. Sorrisi e abbracci con Amadeus e un’iniziativa da premiare: ha devoluto in beneficenza il suo cachet di tutte e cinque le serate.

    RULA JEBREAL 10 - Gli occhi lucidi quando racconta la sua storia a cuore aperto parlano per lei. La giornalista e scrittrice palestinese racconta un’infanzia tra sofferenza, orfanotrofi e femminicidi. Standing ovation. Mette piede all’Ariston e si presenta così: “Gli scalini più importanti sono quelli che ho fatto a 20 anni scendendo dall’aereo che mi ha portato in Italia. Consigli? Cerchiamo di fare un passo in avanti”. È già entrata nei cuori di tutti. 

    AL BANO & ROMINA 4 - Ancora loro, ancora lì. A Sanremo, di nuovo. Lui vuole prendere la scena da protagonista, lei lo segue a ruota. Che sia la loro ultima volta al Festival? C’è chi lo spera... 

    FIORELLO 8 - A quasi 60 anni sta sempre sul pezzo. Alleggerisce il ritmo del Festival con i suoi sketch, il pubblico si diverte e ride. Fiorello riesce a colpire ancora una volta. 

    CAST “GLI ANNI PIÙ BELLI” 8 - Shh. Quando c’è un monologo di Favino non fiata una mosca. Tutti a bocca aperta. Che sia presentatore o ospite, come stasera: l’attore si è presentato con tutto il cast del film di Gabriele Muccino “Gli anni più belli” (da Claudio Santamaria a Micaela Ramazzotti e Kim Rossi Stuart).

    EMMA MARRONE 9 - Merita un voto a parte. Stasera abbiamo visto Emma Marrone doppia versione: prima attrice nel cast de “Gli anni più belli”, poi nella classica veste di cantante. E che cantante. Non vedeva l’ora di riabbracciare il suo pubblico, quand’è salita sul palco all’esterno dell’Ariston si è esibita fino a tarda serata. Non voleva più andare via. ​

    GESSICA NOTARO E ANTONIO MAGGIO 9,5 - Benda all’occhio sinistro e cuore spezzato in due per Gessica Notaro, la ragazza sfreggiata con l’acido dal suo ex compagno. Insieme ad Antonio Maggio ha voluto cantare una canzone scritta da Ermal Meta nella quale racconta la sua storia da brividi. Fosse stata in gara avrebbe vinto per distacco. Chapeau. 

    @francGuerrieri
     


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