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  • Sarri alla Juve: il patto con Agnelli nella sua casa di Londra. E Allegri aveva capito tutto...

    Sarri alla Juve: il patto con Agnelli nella sua casa di Londra. E Allegri aveva capito tutto...

    • Nicola Balice
    Che poi Max Allegri lo sapeva. Sabato 18 maggio, nella conferenza stampa fiume (a tratti emozionante) di addio alla Juve, infatti, il tecnico degli ultimi cinque scudetti di fila disse: “Ci sarà un motivo se qualcuno vince sempre e altri no. Ora io vi farei un esempio, ma non ve lo faccio altrimenti viene giù tutto”. Risate in sala stampa, il riferimento a Maurizio Sarri nemmeno troppo tra le righe era sembrato evidente a tutti. E più in generale durante le chiacchiere a taccuini chiusi, il tono di Allegri, da sempre amante del sano cazzeggio, si faceva serio e concreto solo in occasione dei complimenti da spendere in favore di Sarri. Allegri lo sapeva.

    A CASA SARRI – Non era l'unico, ovviamente. C'è voluto un mese per trasformare la propria decisione in un accordo ufficiale: Sarri sarà l'allenatore della Juve, domenica pomeriggio i comunicati dei due club, con ogni probabilità domani l'arrivo a Torino e a metà settimana la presentazione ufficiale. C'è voluto un mese esatto, dunque. Ma prima della stretta finale, che ha avuto bisogno del doppio blitz a Londra di Fabio Paratici dopo i vani tentativi dell'intermediario Fali Ramadani di liberare gratuitamente Sarri dal Chelsea, c'è stata un'altra stretta ben più vincolante: quella delle mani tra Andrea Agnelli e lo stesso Sarri. Proprio poco dopo il benservito dato ad Allegri (con tanto di monito pubblico da parte del presidente a chi oggi comanda l'area sportiva, vedi Paratici e Pavel Nedved), c'è stato il viaggio di Agnelli e del vicepresidente a casa Sarri in quel di Londra: unione di intenti trovata, parola data, poi tempo al tempo per i famosi dettagli e l'accordo col Chelsea. Un mese, un tempo eccessivo solo per tifosi e addetti ai lavori. Le idee erano chiare, Allegri aveva capito tutto.

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