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  • Sarri difende Bernardeschi, però a Mosca è andato lui in tribuna (giustamente)
Sarri difende Bernardeschi, però a Mosca è andato lui in tribuna (giustamente)

Sarri difende Bernardeschi, però a Mosca è andato lui in tribuna (giustamente)

  • Nicola Balice
Serve equilibrio. In campo e nei giudizi. Così Maurizio Sarri si schiera al fianco di Federico Bernardeschi. Spiegando come in questo momento la Juve abbia bisogno di un giocatore che interpreti il ruolo di trequartista garantendo “equilibrio” alla squadra. E che proprio per questo, secondo il tecnico bianconero, le prestazioni di Bernardeschi in quella posizione sono state giudicate in maniera eccessivamente negativa. Fa quello che deve fare, Sarri. Difendere un suo giocatore in difficoltà. Ecco perché le sue parole non stupiscono, anzi sono giuste e fanno capire ulteriormente quanto il Comandante sia sempre più inserito nella mentalità Juve. Ma resta anche una difesa d'ufficio che in questo momento stride con quanto detto dal campo. Perché il lavoro sporco è prezioso, anzi fondamentale. Non può bastare però, soprattutto considerando l'investimento effettuato per strappare Bernardeschi alla Fiorentina poco più di due anni fa e quel salto di qualità che è sempre venuto a mancare.

LA TRIBUNA – D'altronde se non stupiscono le parole di Sarri, appena pochi giorni fa non aveva stupito nemmeno l'esclusione di Bernardeschi a Mosca: i giudizi saranno stati eccessivamente negativi per il numero 33 bianconero, ma dovendo scegliere un giocatore da mandare in tribuna contro la Lokomotiv poi è stato Sarri a optare per lui. Anche in questo caso, giustamente. Attaccante esterno, trequartista o mezzala nel futuro, Bernardeschi continua ad essere alla ricerca di sé stesso in campo. Il rischio di diventare un altro giocatore da aspettare in eterno si concretizza sempre più. Una cosa però è altrettanto sicura: la Juve di Sarri è oggi l'ambiente migliore per lui, anche se l'asticella è altissima. Troppo? La risposta può darla solo lui. Ma saper dare equilibrio alla squadra è troppo poco per un giocatore che ambiva a diventare il nuovo numero 10 della Juve. 

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